Pubblicità: ai ragazzi interessano i protagonisti più che i prodotti
Per i preadolescenti è un veicolo di modelli identitari più che uno strumento di induzione al consumo. Più forte la pressione sulle ragazze. Terzo rapporto dell’Osservatorio sull’immagine dei minori, in collaborazione con Unicef Italia
ROMA – Per i preadolescenti, non più bambini e non ancora adolescenti, la pubblicità è un veicolo di modelli identitari più che uno strumento di induzione al consumo. E’ quanto emerge dal Terzo rapporto Minori e Tv presentato oggi a Roma dall’Osservatorio sull’immagine dei minori in collaborazione con Unicef Italia. L’indagine realizzata dall’Osservatorio, giunto al suo quarto anno di attività, ha coinvolto 700 ragazzi di tutt’Italia tra i 10 e i 12 anni, a cui è stato chiesto di esprimere la propria opinione su alcuni spot pubblicitari di noti marchi trasmessi in tv in prima serata. Una scelta che – come ha spiegato la coordinatrice dell’Osservatorio Daniela Brancati – parte dalla considerazione che i bambini, i preadolescenti e i ragazzi non guardano la tv, sottoponendosi ai messaggi pubblicitari, solo nelle fasce a loro dedicate.
L’elemento più rilevante emerso dalla ricerca è che, secondo i giudizi dei ragazzi che mostrano una marcata capacità di decodificazione dei messaggi pubblicitari, le storie raccontate da questi ultimi più che promuovere il prodotto, spingono verso l’identificazione con i protagonisti. (...)
(Fonte: Redattore Sociale)
Nessun commento:
Posta un commento