sabato 6 febbraio 2010

Quello che voglio


Mi hai chiesto quello che voglio.

Come se non mi conoscessi bene. Siamo amiche da tanto tempo e poi ci assomigliamo.

Innanzitutto cerco linearità, coerenza. Non apprezzo le persone umorali, troppo complicate, blindate, incomprensibili.

Sono ordinata nelle mie cose e negli affetti, non perfetta, alle volte sono anche io arrabbiata, ma lo dico così dopo qualche minuto possiamo ricominciare a parlare. Mi piace chiarire, detesto tenere il muso. Perchè non è possibile parlare?

Detesto la sensazione di chi vuole mettermi in punizione perchè non ho più dieci anni. Se faccio qualcosa che urta (può succedere) sono disposta a chiedere scusa. Detesto i silenzi imposti con arroganza. Preferisco che qualcuno mi dica, sono arrabbiato, ho bisogno di sbollire, di metabolizzare (purchè non sia una cosa di mesi a fronte di un piccolo stimolo). Credo faccia parte del rispetto dovuto alle persone che ti dedicano del tempo. Ergo, non tollero l'egoismo e la maleducazione. Tento di trattare le persone a cui voglio bene con delicatezza e soprattutto, rispetto e chiedo lo stesso. Se decade questa 'etica minima' non rimane molto da dire. Non misuro il valore di una persona dal denaro che ha, dal suo successo sociale, dalla marca della sua auto. Il suo valore risiede nell'umanità, nella delicatezza di trattare cose e persone, nel rispetto dei loro sentimenti.

E se qualcuno non sa come regolarsi, un consiglio: 'non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te'.

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