giovedì 21 agosto 2008

Pusillanime, con poca panna e brioche...



Tornata a Roma non ho nemmeno avuto il coraggio di pesarmi. E non ho avuto nemmeno il coraggio di chiedere quante calorie contino una granita con poca panna e brioche perché non solo l’ho mangiata ogni santo giorno che Dio ha mandato in terra ma alcune volte ne ho mangiata più di una o con doppia brioche. D’altro canto sono assolutamente divine, sia quelle di Bracco a San Giorgio vicino a Gioiosa Marea che quella di JOi a Patti paese che in quella alla fragola (la più gettonata) mette anche le fragoline di bosco.
Immaginate il gusto di spezzare quella morbidissima brioche e intingerla sino alle dita e intingere anche quelle in una miscela di granita e panna. Per la miscela perfetta non va mescolata ma la panna, ci dicono gli esperti, va fatta affogare con un movimento dall’alto verso il basso. Una dolce morte, un amplesso di sapore.
Insomma un delirio di piacere e il rischio di una dipendenza: ogni giorno dicevo a me stessa ‘è l’ultima’ e il giorno dopo ero lì a fremere nell’attesa di assaggiare quella alla mandorla (troppo dolce), quella alla pesca o quella alle more. I gelsi me li sono persi ma bisogna pur avere una ragione per tornare, o no?
I dubbi che la granita provochi dipendenza mi è venuto quando mi sono scoperta a pensare: smetto quando voglio. Purtroppo ho dovuto smettere per forza ma la mattina della partenza l’Avvocato ci ha portate a prendere l’ultima, quella del condannato.
Ora sono triste, tanto triste, come quelli che tornano dalla Crociera Costa, avete presente?

1 commento:

Gallinavecchia ha detto...

E pensare che non ho ancora mai avuto il piacere di assaggiarne una! Un altro buon motivo quindi per inserire la Sicilia della mia "to do list" :-)

Ben ritrovata!