mercoledì 19 dicembre 2007

Paperoni o generosi?


Studiosi israeliani hanno esaminato oltre duecento personeper stabilire se tale inclinazione sia determinata geneticamente
Samaritano o Paperone? Dipende dal gene Scoperta l'origine della generosità"

LONDRA - Taccagni come Paperon de' Paperoni si nasce. Secondo una ricerca del Dipartimento di Psicologia della Hebrew University di Gerusalemme, la generosità avrebbe infatti una matrice genetica. Il gene si chiama "AVPR1a": in alcuni sarebbe più sviluppato rispetto ad altri, rendendo quindi i primi più altruisti dei secondi. I ricercatori sono arrivati a questa conclusione dopo aver studiato la personalità di 203 volontari, nel corso di un test online - dal titolo "The dictator" (Il dittatore) - nel quale si poteva scegliere se tenere o dare via una somma di denaro pari a circa nove euro. Direttamente online, i medici hanno chiesto ai volontari di fare una scelta tra donare e non donare denaro. Ognuno poteva decidere di tenere i soldi che gli erano stati assegnati o darli tutti o in parte a un altro partecipante anonimo. A nessuno è stato detto che cosa ne sarebbe stato del denaro, in modo da non influenzarne la decisione. I volontari hanno anche fornito campioni del proprio Dna, che sono stati analizzati e confrontati con le loro reazioni. I risultati hanno rivelato che chi aveva qualche variante del gene "AVPR1a" mostrava una propensione più alta del cinquanta per cento a donare i propri soldi. Ariel Knafo, a capo dell'equipe di ricerca, ha spiegato sulla rivista specializzata Genes, Brain and Behavior come le persone portatrici di una precisa variante del gene "della generosità" abbiano una maggiore predisposizione a donare i propri soldi agli altri. Il gene in questione è già noto come regolatore della produzione dell'ormone "arginina vasopressina" che agisce sulle cellule cerebrali e regola il meccanismo dei legami sociali.
Dalle analisi condotte nei laboratori israeliani è emerso che in certi individui una parte specifica del gene, detta "promotore", risultava più lunga: più lungo è il promotore, più attivo è il gene in questione. Una scoperta sensazionale, a detta degli studiosi, perché si è sempre creduto che la generosità dipendesse dal contesto in cui si vive, dal benessere di cui si gode e da fattori culturali. "Questa è la prima prova di una relazione tra altruismo e Dna - ha detto Knafo al quotidiano britannico Daily Telegraph - ma ancora non sappiamo perché certe persone hanno il gene e altre no, né quante persone ce l'abbiano effettivamente". Secondo la ricerca, i ragazzi con il gene della generosità più sviluppato sarebbero anche quelli con solidi valori, pronti a battersi per la pace nel mondo, la giustizia sociale e la salvaguardia dell'ambiente. (Fonte: La Repubblica 17 dicembre 2007)
Questo lo studio scientifico, ma in realta' non vorrei che, per alcuni, fosse una scusa per giustificare una delle cose che detesto di piu': il braccino corto.
Io credo che la generosita' possa essere insegnata e che vada insegnata da piccoli, con la teoria e con l'esempio. Chi e' avaro non dona neanche se stesso, e' avaro anche di sentimenti e di amore. Insopportabile. E voi come siete?
Personalmente, essendo siciliana, sono stata educata a convidere tutto: se c'e' da mangiare per tre ce n'e' anche per cinque o sei. Quello che c'e' si divide. Si divide il tempo, la disponibilita', l'affetto, la comprensione. C'e' sempre tempo e attenzione per chi si ama, la casa e' sempre aperta per chi arriva all'improvviso. I miei migliori amici, A-mamy, Max, Stefy, Linette, sono cosi'. Non potrebbe essere altrimenti. I tirchi prego astenersi.

1 commento:

silviodulivo ha detto...

C'è un gene per tutto, ogni giorno una nuova ricerca ci informa che qualsiasi cosa facciamo o diciamo o pensiamo o siamo dipende da un gene specifico. Io, perlopiù, premesso che tutto quello che siamo è parte dipendente dai geni, parte dall'ambiente, sono un ambientalista convinto.
Silvio
(sono finito qui indirizzato dal nostro comune amico DOC)