venerdì 18 luglio 2008

Se esci in moto con la gonna....


Il Corriere della Sera titola oggi: cervello maschile "programmato" sul sesso e io ho deciso di mettermi la gonna per andare in ufficio. Non e' una notizia, direte, e invece la mia decisione ha fatto scaturire una riflessione. Ogni volta che metto la gonna (tutt'altro che mini) in moto rischio di provocare una serie di incidenti. Non perche' io abbia delle gambe particolarmente belle, ma perche' gli uomini sono 'i soliti maiali'. Lo dico affettuosamente ma non capisco: in spiaggia le donne vestono in costume e quindi con uno slip spesso piccolo e un reggiseno, altrettanto minuscolo, quando presente. Ciononostante nessuno andrebbe in citta' solo indossando un costume da bagno e questo significa che il pudore dipende dal luogo. Una ragazza in bikini a via frattina sarebbe forse arrestata e comunque susciterebbe una curiosita' morbosa, eppure venti chilometri piu' in la' diventa normale.

Ma torniamo alla mia gonna in moto: cosa mai ci potrebbe essere sotto la gonna di una signora che non sia uno slip bianco o nero con una maggiore o minore quantita' di pizzo? E perche' se c'e' un ragazzo con bermuda ampi ad una donna non verrebbe mai in mente di guardare sotto per sbirciare i boxer. Ma qui siamo nell'ambito dei dati di fatto e non delle opinioni.
(Foto: Minigonna Milano, 1966 Gelmi-Rcs/Contrasto)

1 commento:

Bluetone ha detto...

Buongiorno, forse sono la persona meno indicata per postare un commento ma vorrei segnalarle questa situazione che è in leggero contrasto con quanto sostiene:
Seppure io sia maschietto sia all'anagrafe, sia di fatto, in qualità di disc jockey mi è capitato di fare alcune serate di addio al nubilato. Un paio di anni fa in estate essendo vestito(a) di tutto punto con minigonna e tacco a spillo e dovendo arrivare in zona pedonale, ho deciso di prendere la metro per raggiungere il locale dovre avrei suonato.
E' vero che sotto alla gonna indossavo un perizoma, ma è anche vero che le 2 signorine (una non più tanto signorina) appena io svoltavo lo sguardo, sentivo i loro occhi scannerizzare fra le mie gambe.
La cosa più che imbarazzarmi mi divertiva, ma mi ha fatto pensare che forse più che morbosità o "maialeria" è proprio un fatto di curiosità per ciò che di intimo proviamo più o meno a nascondere!

Ecco, volevo solo raccontarle questo aneddoto per dire che in certe occasioni i ruoli si possono anche ribaltare.
Buona giornata!
Max