venerdì 26 giugno 2009

Nel mio caso è il punto croce


Un tempo era l'occupazione principale delle donne: maglioni, sciarpe, guanti e cappelli, tutto veniva confezionato a casa, bastavano i ferri e la lana. Questa pratica andata quasi perduta, torna oggi in voga e diventa fashion. Tanti i vantaggi per la salute, lavorara a maglia infatti è un toccasana contro lo stress e aiuta a ridurre le tensioni.Ne racconta i motivi la dottoressa Emanuela Mencaglia, psicologa di Humanitas (Milano): «La ripetizione automatica e ritmata del gesto dell'intrecciare i punti, come la ripetizione di una parola, una frase, un suono o un'attività fisica ripetitiva, esercita una risposta di rilassamento: diminuzione del battito cardiaco, della pressione sanguigna e della tensione muscolare. Negli studi del professor H. Benson di Harvard si evidenzia che il lavoro a maglia è assimilato agli effetti della meditazione o della preghiera nel permettere il libero fluire dei pensieri. Pare, infatti, che la qualità ritmica e ripetitiva dell'intrecciare i punti, insieme al tintinnio dei ferri, possa somigliare ad un mantra calmante. Raggiungere l'obiettivo che ci si è prefissati nel lavoro a maglia, può aiutare a rafforzare l'autostima, come qualunque meta raggiunta con costanza e perseveranza».Lavorare a maglia può essere adatto «a tutti quelli che provano il desiderio di staccare dalla quotidianità, che vogliono rompere i ritmi frenetici e che cercano tranquillità. L'unica nota negativa è determinata dalla postura forzata da mantenere durante il lavoro che, in presenza di problemi legati alla colonna vertebrale, alle spalle, al rachide cervicale o alle mani e ai polsi, potrebbe peggiorare la sintomatologia».

Nessun commento: