sabato 9 febbraio 2008

La discarica che ci aleggia sulla testa


Lo spazio non è un oceano immenso di pace, armonia e gloriosa tranquillità. Non più, almeno. E' un «campo di battaglia sottoposto a un crescente fuoco di artiglieria». Ovvero, un infinito deposito di rottami pericolosissimi, un immondezzaio nel vuoto, una Napoli in assenza di gravità. Sulle nostre teste, nelle orbite del pianeta, viaggiano ad altissima velocità 100 mila oggetti grandi almeno un centimetro, inanimati e potenzialmente letali, perlopiù metallici, spesso radioattivi. Sono relitti, frammenti, vecchi serbatoi, bulloni; c'è persino una macchina fotografica perduta dagli astronauti della Gemini 10 nel '66. Minacciano la nostra vita, perchè possono cadere in ogni instante, ma anche le missioni scientifiche, perché il rischio di scontri e incidenti è sempre più elevato. La situazione è grave. Al punto che «un giorno potremmo negare l'accesso alla dimensione orbitale della nostra volta».


(Fonte: La Stampa.it)


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