In molti mi hanno chiesto il perché del blog Sesto Potere, quali fossero gli scopi, ma soprattutto le motivazioni. Insomma, come e perché mi è venuto in mente di mettere su sto casino che mi impegna un bel po’ (e altrettanto mi diverte, per la verità).
Ebbene, la ragione è una sola, bloggo perché aspetto una telefonata, anzi, LA telefonata, di un uomo, si, ma non un ammiratore. Aspetto una telefonata di lavoro. E siccome a furia di aspettare stavo andando in ansia ho deciso di occupare tempo e mente in questo “coso”.
E’ forse, una telefonata che aprirà una strada importante, che canalizzerà il lavoro di questi anni in qualcosa che potrebbe rappresentare la famosa “svolta”. Non pensate che debba chiamarmi Pippo Baudo per condurre il Festival, chi mi conosce sa che non è quello che voglio, che non mi interessa la notorietà, ma di certo mi interessa affermarmi con la mia professione. Aspetto che mi affidino un progetto in cui crescere e in cui mettere quello che non mi manca: passione e dedizione, sacrificio e fatica, lacrime e sangue. Ma alla fine, identificare il mio nome ( e non la faccia ) ad un prodotto di successo, non voglio un successo personale ma il successo di quello in cui ho canalizzato le mie energie. Insomma, come molti, aspetto l’occasione con la O maiuscola.
E, dato che non è che quella persona si alza la mattina e per prima cosa pensa a me, allora me tocca aspettà, e non è una delle cose che mi riescono meglio perché sono un po’ smaniosa. C’è da dire comunque che la pazienza che non mi ha dato il buon Dio me l’ha insegnata a schiaffoni la vita e quindi, aspetto e bloggo, bloggo e aspetto.
Ebbene, la ragione è una sola, bloggo perché aspetto una telefonata, anzi, LA telefonata, di un uomo, si, ma non un ammiratore. Aspetto una telefonata di lavoro. E siccome a furia di aspettare stavo andando in ansia ho deciso di occupare tempo e mente in questo “coso”.
E’ forse, una telefonata che aprirà una strada importante, che canalizzerà il lavoro di questi anni in qualcosa che potrebbe rappresentare la famosa “svolta”. Non pensate che debba chiamarmi Pippo Baudo per condurre il Festival, chi mi conosce sa che non è quello che voglio, che non mi interessa la notorietà, ma di certo mi interessa affermarmi con la mia professione. Aspetto che mi affidino un progetto in cui crescere e in cui mettere quello che non mi manca: passione e dedizione, sacrificio e fatica, lacrime e sangue. Ma alla fine, identificare il mio nome ( e non la faccia ) ad un prodotto di successo, non voglio un successo personale ma il successo di quello in cui ho canalizzato le mie energie. Insomma, come molti, aspetto l’occasione con la O maiuscola.
E, dato che non è che quella persona si alza la mattina e per prima cosa pensa a me, allora me tocca aspettà, e non è una delle cose che mi riescono meglio perché sono un po’ smaniosa. C’è da dire comunque che la pazienza che non mi ha dato il buon Dio me l’ha insegnata a schiaffoni la vita e quindi, aspetto e bloggo, bloggo e aspetto.
2 commenti:
Signora Johann,
sa bene quanto apprezzi e quanto segua il Suo lavoro...non posso che farle un grosso in bocca al lupo affinchè i suoi progetti si realizzino...ne sono sicuro conoscendo le sue capacità e la sua determinazione...
Spero però che non ci abbandoni...e non chiuda questo blog!!!
ps grazie per la meravigliosa foto! L'ha scattata nel suo giardino?
No, la foto è stata scattata in Salentodue estati fa...in un locale grazioso sulla strada che va a Porto Selvaggio. Averlo, un giardino così...ma quei fiori nascono spontaneamente e a profusione anche sulla mia adorata Costiera Amalfitana.
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