Non ti piace la tua vita? Compratene un'altra.

L'identità in vendita

«L’acquirente potrà avere la mia vita per tutto il tempo che vuole. Se se la vuole tenere, io me ne creerò un’altra»

SYDNEY - Nicael Holt, un giovane australiano che ha messo la sua identità e la sua vita in vendita nel sito eBay di aste in internet è pronto ad accettare la migliore offerta ricevuta - 7.500 dollari australiani (4.500 euro) dalla Gran Bretagna - se si dimostrerà genuina. Il 24enne, surfista e studente di filosofia all’università di Wollongong, a sud di Sydney, la cui asta è scaduta ieri dopo 10 giorni, offre un «pacchetto», comprendente nome, numero di telefono, tutti i suoi effetti personali (fra cui vestiario, 300 Cd e una vecchia bici), oltre ad un corso di addestramento di quattro settimane per diventare Holt: imparare le sue abilità, che comprendono surf, skateboarding e alpinismo. E poi la presentazione a tutti i suoi amici e potenziali amanti (circa otto con cui ha flirtato).

«I miei amici - si legge nell’inserzione - ti tratteranno esattamente come trattano me», che non solo portano Holt ad arrampicare, fare surf e a correre, ma che «cucinano anche per me».

«L’acquirente potrà avere la mia vita per tutto il tempo che vuole. Se se la vuole tenere, io me ne creerò un’altra», ha detto il giovane alla radio Abc. Una sola precisazione nell’inserzione su eBay: «Il vincitore non avrà possesso del mio titolo di studio, della patente di guida, del passaporto, della futura eredità e della mia identità legale». Quello che era cominciato come uno scherzo, un esercizio sociopolitico sulla commercializzazione della vita, si è trasformato presto in un impegno a tempo pieno, solo per esaminare le offerte ricevute dall’Australia e dall’estero, che erano cominciate da 5 dollari (3 euro).

Su Ebay ormai si trova di tutto. Mi sembra comunque un interessante esperimento sociologico su cui si potrebbe inventare un programma televisivo. Ma facciamo uno sforzo in più e pensiamo: se volessimo cambiare la nostra identità, quale desidereremmo? Io comincio a pensarci. Il primo che mi dice "quella di Briatore" lo cancello a vita dal Blog.