lunedì 28 aprile 2008

E chi sarebbe tornato?


Niente foto, almeno per ora. Sono in un telefonino che non è mio, arriveranno. Ma non mi servono le foo per ricordare la bellezza di Ortigia, la mondanità di Taormina e il fascino struggente di Noto. Sulla piazza principale di Ortigia, la cattedrale e di fianco un limoneto. Chiacchere e gelato al pistacchio con persone carine e accoglienti, Laura e Salvo, ma anche Elena e il simpatico bassotto Edo che si è fatto portare a spasso da me. Struscio domenicale, acquisti da non mancare: rosolio alla cannella, pesto ai pistacchi (di Bronte, neanche a dirlo), e la crema alla cannella che giace nel cestino della spazzatura dell'aeroporto di Catania (sembravo Rockerduck che si mangia il cappello).
Sono arrivata con una nebbia che si tagliava con il coltello e poi il cielo si è aperto, mi ha mostrato tale e tanta bellezza che la tristezza è svanita ed ho dimenticato ogni dolore. Mi sono sforzata di godermi tutto sino in fondo e la Sicilia mi ha accolta con i suoi colori e i suoi sapori. E' come essere tornata a casa, la Sicilia mi ha coccolata e consolata. Un po' di lavoro e poi passeggiate lunghe e oziose. Il teatro greco di Siracusa mi attende con un calendario interessante. Sapevo che mi sarebbe piaciuto tutto ed avevo bisogno di mettere spazio e tempo tra me e la mia malinconia.
La malinconia non sa nuotare, è rimasta 'in continente'...come si suol dire e il mio accento domenica era già diventato più musicale, morbido, come dice Puffy quando mi sente parlare dopo il sonno del pomeriggio.
Noto mi ha dato il colpo finale, quasi mi cedevano le ginocchia davanti a tanta maestà. La bellezza può curare? Forse si.

1 commento:

Luc ha detto...

siracusa e ortigia, ragusa, noto con caffè sicilia, vindicari, capo passero, kamarina, scicli .... madonna che posti !!!!
e il pistacchio, il gelato alla ricotta, beh è quasi tempo di tornarci. anche al teatro greco.