venerdì 26 gennaio 2007

Eccelibro: cronache da una catastrofe

Eccelibro è il nome di una nuova rubrica di Sesto Potere che raccoglie alcune recensioni scritte per le testate con cui collaboro.

Ma giacché il bibliofilo è onnivoro, segnalatemi i vostri libri preferiti. Ad esempio non ringrazierò mai abbastanza Eleonora per avermi suggerito L'ombra del Vento che è diventato uno dei miei imperdibili. La prima cosa che guardo quando vado a casa di qualcuno è la libreria, osservo i titoli, e mi faccio una idea. Io vi racconterò da queste pagine elettroniche le mie preferenze, voi le vostre.


Elizabeth Kolbert

Cronache da una catastrofe

Nuovi Mondi Media 2006, pp. 175, €16,50

Siamo abituati a pensare in termini di “qui e ora”, e molto meno ci preoccupa il destino delle generazioni future. L’idea dei figli dei nostri figli è troppo lontana per una mentalità miope tesa alla massimizzazione del consumo. Un atteggiamento predatorio nei confronti delle risorse, insomma, che ci si sta rivoltando contro proprio “qui e ora”. Episodi drammatici come l’alluvione che ha raso al suolo New Orleans, lo tsunami asiatico con i suoi 280mila morti e i sempre più frequenti uragani non sono da attribuire a una natura ‘matrigna’ ma alla sconsiderata azione dell’essere umano. D’altro canto già nella prefazione Roberto Della Seta, presidente di Legambiente, ammette che gli ambientalisti hanno calibrato male il loro messaggio, puntando su previsioni catastrofiche a lungo termine tipo: “fra cent’anni Venezia sarà sommersa dalle acque” o “se continuiamo così si scioglieranno tutti i ghiacciai”. Messaggi che non sono in grado di provocare un reale mutamento nel comportamento dei cittadini: il catastrofismo futuro lascia l’opinione pubblica pressoché indifferente. Non ha grande forza per il pubblico anche la constatazione che le zanzare della palude di Horsehead Cove, nella Carolina del Nord, per la temperatura elevata rimangono più attive che nel passato. Che se ne occupino gli americani delle loro zanzare, mentre basterebbe constatare che dopo una stagione con temperature quasi equatoriali le zanzare tigre sono vive e vegete anche a Roma. La scomparsa del rospo dorato della foresta pluviale di Monteverde in Costarica? Se ne può anche fare a meno, potrebbe ragionare chi non è esperto di ecosistemi. La rapida contrazione del numero di farfalle nell’Inghilterra del Nord? Noi non abbiamo più le lucciole, che anche gli inglesi rinuncino a qualcosa. Insomma, spesso quelle che ci arrivano sono informazioni comprensibili nelle loro reali conseguenze solo agli addetti ai lavori, mentre il libro di Kolbert ha il pregio di mettere il lettore di fronte alle sue reali responsabilità. Chi sceglie di leggere il libro non potrà dire di non sapere.
La rottura degli equilibri climatici ha conseguenze non sulla vita della Terra ma sulla vita dell’essere umano sulla Terra, il clima è sempre stato un fattore decisivo della storia umana, basterebbe ripercorrere – come fa l’autrice – la breve parabola dell’impero mesopotamico fondato da Sargon di Akkad oltre 2000 anni prima di Cristo, conclusosi con una siccità che ne provocò il declino definitivo. Oppure analizzare le reali cause della fine di civiltà avanzate come quella di Maya ed Egizi. Nulla di nuovo quindi, se non che ormai i cambiamenti climatici e le loro conseguenze interessano tutto il pianeta e sono frutto dell’azione umana. I modelli del clima terrestre elaborati al computer suggeriscono che ci stiamo avvicinando a una soglia critica, che sarà molto facile oltrepassare. Tornare indietro invece, sarà impossibile.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Signora Johann,
ultimamente ho letto due libri della bravissima giornalista e saggista Marta Boneschi dedicati rispettivamente ai nostri anni '50e '60 (POveri ma Belli -la grande illusione)...due meravigliosi tuffi nostalgici in quegli anni...non so se è il Suo genere...na comunque glieli consiglio...