giovedì 13 settembre 2007

L'ultima lacrima


Mi rodeva da due giorni senza riuscire a capire perche'. E mi rodeva ancor di piu' proprio perche' non lo sapevo. Poi, pensa che ti ripensa, ho capito. E quando individui un problema e' piu' facile trovare una soluzione. Ebbene ho capito che mi rodeva perche' mi trovavo in una situazione dove - se il buongiorno si vede dal mattino - e' evidente che per me non c'è posto. E a me di fare l'ultima della fila non mi va, posso al massimo sopportare di essere la seconda se c'è un figlio, ma l'ultima della fila, beh, proprio no. Non fossealtro perche' io tendo a dare alle persone grande importanza.

Quindi, come non detto, non ci sono le premesse.

Forse sto diventando cinica, il gatto non viene a casa da due giorne e io non faccio una piega, insomma, e' come se avessi una pelliccia sullo stomaco e un po' di moquette sul cuore, tanto per non cadere sempre sul marmo e farmi un sacco di male.

Il gatto non torna? Me ne compro un altro.

In vita mia ho pianto abbastanza, mi tengo le lacrime che restano per le cose davvero importanti.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Hai ragione, Jo. A volte bisogna proprio far finta di niente per non soffrire troppo.
Non è cinismo, è bisogno di sopravvivere senza dolori oltre a quelli che abbiamo già.

Gallinavecchia ha detto...

Concordo con Maurice. E' la difesa dell'indifferenza. Crescendo, maturando, un bel giorno te la trovi lì accanto e ti aiuta a dare il giusto peso alle cose e a soffrire solo per quelle che davvero lo meritano.

Luc ha detto...

Da me è arrivata la lavanda. Magari non cancella tutte le cose negative, però un poco aiuta.