sabato 7 marzo 2009

Ristorante del Cambio




Il salotto nel salotto. Ci entri e ti sembra di cadere dritto dritto alla fine del '700. La sensazione che il tempo si sia fermato e la voglia di indossare un abito lungo. C'è voluta la 'raccomandazione' di un'amica molto VIP ma siamo stati trattati quasi come Camillo Benso, il miglior cliente che abbiano mai avuto. Alla fine della cena, lo chef in persona è venuto a chiederci se avessimo gradito la cena e mi è stato donato il volume celebrativo del ristorante, completamente rilegato in raso rosso. Sono stata proprio bene, una serata perfetta, di chiacchere garbate e intime. Dove abbiamo mangiato divinamente bene, io una tartare di manzo frassona e un risotto al cardo gobbo (di Nizza Monferrato, off course) e barolo. E poi un assaggio di baccalà accompagnato da una polentina delicata, la creme brule minuscola e deliziosa, il vino che non ricordo nemmeno cosa fosse ma aveva una etichetta affascinante. E il pane, fatto dal loro pasticcere, una focacetta al sale grosso servita con il burro, e il pane alle noci e uvetta insieme a quello al cacao fondente. Che dire? Nulla. Perfetto, grazie Bea, tesoro dei miei tesori che hai condito il mio breve soggiorno con una montagna di cacao e violette candite tra i cui petali spuntano minuscole caramelle alla mimosa. Per me e Puffy, ti sei raccomandato, per timore che potessi abbuffarmi di caramelle come una bimba.





Gli Ospiti Illustri al Cambio
L'Albo d'Oro del Ristorante del Cambio
Una città, una piazza e tanta storia della Torino di ieri e di oggi. Al centro, fulcro di un’alchimia di ricordi, personaggi, ricevimenti ed alta gastronomia, il Ristorante del Cambio.
Uno dei primi a dedicargli un pensiero fu Giacomo Casanova che nel 1760, nel suo diario, allude ad un “tal Conte di Saint Gles, conosciuto al Caffé del Cambio”. Ai suoi tavolini in marmo si intessevano affari e convivi d’amore. Fu qui che, nel 1851, l’esule russo Aleksandr Herzen si ricongiunse con la moglie Natalia, sposata anni prima e rifugiatasi a Nizza. Poi vennero gli anni di Cavour e del Risorgimento, i frequenti passaggi di Nietzsche, le visite ufficiali di statisti del mondo intero, dei grandi nomi della lirica e della musica classica, di Premi Nobel e bei nomi del jet set. Passaggi che hanno lasciato ricordi indelebili: un segno, una firma, una rima, una caricatura…. custoditi gelosamente in quell’Albo d’Oro dove ancora tante sono le pagine bianche. Tutte da scrivere.
Solo per citarne alcuni: Sean Connery, Luciano Pavarotti, Gabriele Salvatores, Sergio Leone, Carla Bruni, Laura Bush, Carlo Azeglio Ciampi, Infanta di Spagna, Harvey Keitel, Zubin Metha, Jean Todt, Helmut Newton, Miuccia Prada, Marcello Mastroianni, Federico Zeri, Renato Dulbecco,Giorgio Napolitano, Alberto di Monaco, Luciano De Crescenzo, Giorgio Forattini, Mstilav Restropovich, Igor Mann, Serge di Jugoslavia, Amy Stewart, Fernandel, Margherita di savoia, Giovanni e Marella Agnelli, Michele Pirncipe di grecia, Marina Principessa di Grecia ed Alexandra di Grecia, Helmut Kohl, Luca Cordero di Montezemolo, Henry Kissinger, Oriana Fallaci, Jean Reno,....e ora, anche la Mason.

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