domenica 1 marzo 2009

Quelli che si lamentano

Faccio fatica a sopportare quelli che si lamentano. E sono tanti. Se uno ha quell'attitudine è un disastro perchè qualcosa di cui lamentarsi lo trova sempre. Può avere quello che vuole, guarderà sempre e solo a quello che gli manca. Ergo, non sarà mai contento.
Sono quelli in pena perchè il contratto è in scadenza e appena glielo rinnovano hanno da ridire perchè si, lavorano di nuovo, ma lo stipendio è basso. Quelli che non hanno figli e quando ce li hanno poi, però, devono rinunciare al prestigio e alla carriera. Quelli che hanno un lavoro prestigioso ma che non hanno più una vita, fanno orari pesanti, il che è il prezzo del successo, e quando la cosa finisce invece di godersi la vita si lamentano perchè prima avevano più prestigio e più soldi. Quelli che vorrebbero stare di più coi figli ma quando ci stanno smaniano perchè non fanno la stessa carriera. Quelli che non sanno quello che vogliono e sono la maggioranza. Quelle che non hanno un uomo e quando ce l'hanno lo criticano e lo vorrebbero diverso. Quelle che non sanno stare da sole per cui il marito è uno stronzo ma lasciarlo non converrebbe e poi vuoi mettere la comodità economica? Quelli che hanno due lavori e due stipendi e invece di ringraziare il cielo si lamentano. Quelli che di lavorare avrebbero bisogno ma nessun lavoro va bene. Quelli che dicono che non sono stati fortunati ma non hanno fatto nulla per aiutare la fortuna ed hanno atteso tutta la vita che la pera cadesse dall'albero salvo poi dire: 'ma è marciaaaa'. Quelli che si lamentano di essere soli ma non fanno nulla per fare amicizia, che non vogliono capire che costruire rapporti è una vera e propria attività e anche faticosa. Quelli, e sono la maggioranza, che 'si stava meglio quando si stava peggio' e infine quelli che sputano nel piatto in cui mangiano e sono i più insopportabili. Quelli che avevano dei sogni e non hanno avuto il coraggio di realizzarli perchè un sogno può fare molta paura.
A tutti questi voglio trasmettere una immagine. Ora di pranzo, via Teulada. Un monaco vestito di bianco ha un cartello al collo. C'è scritto:
HO TUTTO, HO DIO.
Ora, magari in Dio non ci credete, ma se avete anche solo un affetto vero, anche solo un amico, anche solo un genitore, avete già tutto.

1 commento:

Tina ha detto...

Guarda hai proprio ragione e pensare che con me lavora una persona così, ore e ore a lamentarsi del computer che non funziona bene, del capo che prende decisioni sbagliate, del lavoro che non vuole più fare perchè si sente inutile, di tutte le persone che le stanno intorno (quindi compresa me) che non fanno altro che approfitarsi di lei che è la povera tappina, vittima, sfigata ecc... così mi trasformo anch'io in una lamentona a causa sua.