martedì 26 giugno 2007

Embrioni, meglio alla ricerca

La maggioranza delle coppie statunitensi preferirebbe donare quelli inutilizzati ai laboratori piuttosto che distruggerli o donarli ad altre coppie
Il 60 per cento delle coppie infertili statunitensi donerebbe i propri embrioni inutilizzati alla ricerca sulle cellule staminali. Lo rivela uno studio apparso on-line lo scorso 21 giugno su Science Express e che uscirà nel prossimo numero di Science, condotto dalla Duke University Medical Center e dalla Johns Hopkins University, con il patrocinio dei National Institutes of Health. Questo dato potrebbe far aumentare di dieci volte la stima del numero embrioni potenzialmente a disposizione della ricerca federale (100 mila in tutto) e di cento volte quello delle linee cellulari embrionali.
Per giungere a questa conclusione, gli studiosi hanno sottoposto un questionario a 2210 pazienti selezionati da nove centri americani per la cura dell’infertilità. Alla domanda se fossero in generale disponibili a donare alla ricerca i propri embrioni congelati e in esubero, il 49 per cento si è dimostrato favorevole. Ma la percentuale di risposte positive è salita fino al 60 per cento quando le domande sono entrate nel dettaglio della ricerca sulle cellule staminali, evidenziando le possibili applicazioni terapeutiche. La scelta della ricerca è stata preferita sia alla donazione dell’embrione ad altre coppie infertili, sia alla soppressione dell’embrione stesso. Attualmente negli USA la ricerca è limitata a un numero ristretto di linee staminali embrionali prodotte prima del 2001. Il favore all’utilizzo degli embrioni inutilizzati espresso tramite il questionario potrebbe quindi avere importanti implicazioni a livello legislativo, come auspica Anne Drapkin Lyerly, ginecologa della Duke University e leader dello studio. (a.p.)

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