martedì 12 giugno 2007

Interessante articolo del Corriere

Prove di vita artificiale
Il Craig Venter Institute ha prodotto il primo organismo con un Dna di sintesi. E chiede di brevettarlo. Ed è subito polemica

Craig Venter (Ap)ROCKVILLE (USA) – I confini della vita sono stati spostati un po’ più lontano da madre natura: in un laboratorio americano è appena nato il primo organismo artificiale. Il primo microbo prodotto dall’uomo attraverso un Dna di sintesi, e che ora potrebbe anche essere brevettato. A rivendicare il risultato è l’istituto di Craig Venter, l’imprenditore scientifico che alla fine degli anni ’90 divenne famoso per aver contribuito a mappare il Dna umano con la sua Celera Genomics, in competizione con il Progetto genoma umano, che era espressione della ricerca pubblica.
IL NUMERO MINIMO DI GENI – Un veterano della genetica, dunque, spesso criticato per la sua spregiudicatezza, che qualche anno fa si è posto la seguente domanda: qual è il numero minimo di geni che permette a un organismo di crescere e replicarsi? Per rispondere a quella che all’inizio poteva sembrare quasi una curiosità filosofica, la squadra di Venter ha studiato uno dei microbi più semplici che esistano: il mycoplasma genitalium, responsabile di infezioni del tratto urinario. Analizzando i suoi 482 geni i ricercatori si sono accorti che un centinaio potevano essere rimossi senza uccidere l’organismo: in pratica, per la vita ne bastavano 381. Basandosi su questo modello il Craig Venter Institute (che si trova in Maryland) ha estratto, come dire, la quintessenza genetica necessaria perché un batterio possa vivere autonomamente e duplicarsi. Il Dna così inventato può infatti essere inserito in un batterio fantasma – un batterio il cui codice genetico sia stato a sua volta rimosso – per ottenere il risultato finale: un organismo sintetico.
LA RICHIESTA DI BREVETTO – L’operazione è stata così descritta in una richiesta di brevetto, depositata sia negli Stati Uniti che presso l’Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale (Wipo): l’istituto sta cercando di ottenere il monopolio sull’organismo artificiale e il suo genoma in oltre un centinaio di paesi. Le applicazioni future di questa ‘invenzione’ potrebbero infatti fruttare molti soldi: Craig Venter spera di creare, seguendo lo stesso procedimento, nuovi microbi capaci di produrre idrogeno o etanolo in modo efficiente. Un microbo che generi carburante potrebbe essere il primo microrganismo a valere miliardi di dollari, ha detto lo scienziato imprenditore in una recente intervista a Newsweek.
DUBBI E PROTESTE – Ma la notizia ha provocato diverse preoccupazioni. Il gruppo canadese ETC, che da anni mette in guardia contro la privatizzazione della vita, cercherà di opporsi all’approvazione di un simile brevetto, accusando l’istituto di aver creato l’ennesima bomba biologica, e per di più di volerla monopolizzare. Altri si chiedono se la nascita di organismi artificiali non debba essere più ampiamente dibattuta, nelle sue implicazioni scientifiche ed etiche.
Carola Frediani
(Fonte: Corriere della Sera)

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