martedì 5 giugno 2007

Non si parla con gli sconosciuti


Oggi ho fatto una marachella, me la sento ancora nelle orecchie la voce di mamma: 'non fermarti a parlare con gli sconosciuti'...ma sono così interessanti gli sconosciuti che io non ho potuto farne a meno. Gli ho rivolto la parola perchè mi ricordava qualcuno che mi è familiare e dopo dieci minuti sapevamo l'uno dell'altra tutte le cose che davvero contano.
A parte questo e a parte il piacere della sintonia istintiva mi vorrei soffermare sulla domanda che mi ha fatto: 'ma tu non hai vizi?'.
Oddio, se intendiamo quelli classici, tipo mangiare in maniera smodata e incontrollata, no; fumare, no, ormai anche l'odore del fumo mi da fastidio; drogarmi, nemmeno a parlarne, in un'era in cui la cocaina è anche nell'aria io sono una delle poche persone al mondo che non si è mai nemmeno fatta una canna e l'ha sempre giudicata una cosa da deboli.
Che altri vizi ci sono? Il sesso? Non ho perversioni, ho una sessualità sana ed equilibrata, non ho il feticismo del piede, non mi piace frustare o essere frustata, mi intristisce l'idea dello scambio di coppie, insomma, per alcuni una noia.
Che altro c'è?
Si, ho un vizio: le cose belle, le borse di pregio, le macchine d'epoca, i cavalli (ma non scommetto su di loro). Gioco a carte solo a burraco e con mia madre. Il mio galante interlocutore sembrava deluso e forse annoiato da tanta normalità. Eppure è così, mi eccito per un libro scritto bene, mi emoziono per una vittoria sportiva, mi drogo di musica e mi agito al suo suono come un derviscio posseduto da chissà quale demonio, mi entusiasmo per un nuovo lavoro al punto croce, mi esalto se il roastbeef mi viene perfetto. E in tutto questo, no, non mi sento noiosa. La trovo molto eccitante la mia normalità. Buona serata.

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