mercoledì 27 giugno 2007

Kamikaze a sei anni


I taleban lo mandano con una cintura esplosiva tra i soldati Nato: «Spargerai fiori»
CARLA RESCHIA
Per convincerlo, gli hanno raccontato una sorta di improbabile fiaba: il giubbotto che lo avevano costretto a indossare avrebbe riversato un’esplosione di fiori sui soldati americani. Ma in Afghanistan sei anni sono già troppi per credere alle fiabe e probabilmente è legittimo chiedersi perché mai dei taleban dovrebbero inviare omaggi floreali alle truppe nemiche, specialmente nella provincia meridionale di Ghazni, dove gli scontri sono all’ordine del giorno. Così Juma è andato sì incontro agli americani. Ma, arrivato al primo posto di blocco, invece di premere il pulsante, come da istruzioni ricevute, ha raccontato ai militari la sua strana avventura. «Ho capito quasi subito che si trattava di una bomba», ha spiegato poi. In cambio, ha ricevuto 60 dollari (che da quelle parti sono una bella somma, quasi lo stipendio mensile di un insegnante o di un poliziotto), generose porzioni di riso e montone, il piatto nazionale centroasiatico, nonché notorietà mediatica. Sul sito del Daily Mail trionfano le sue immagini mentre beve Mirinca, mangia insieme al fratellino Dad e sorride ai barbuti anziani del suo villaggio, commossi fino alle lacrime dal suo destino.

(Fonte: La Stampa)


Commento: se volete farvi un'idea della follia mascherata da religione potete leggere i due libri di Kalhed Housseini che vi diranno come l'Afganistan è stato distrutto in nome di Allah e come si compiano crimini inumani in nome di non so cosa. Donne lapidate pubblicamente con la folla che applaude mentre beve coca cola, bambini uccisi dai razzi, mani e piedi mozzati. Non ho parole, solomolta paura.





Martedi’ 26 giugno alle ore 18,30 si è tenuta una manifestazione per sensibilizzare l’opininione pubblica e le autorita’ competenti sul gravissimo episodio avvenuto domenica 17 giugno, quando a causa di un veleno ad azione rapida tre cani sono morti tra atroci sofferenze.
L’appuntamento e’ in Via della Camilluccia all’altezza del civico 120.
Il fatto - ricordano gli organizzatori della protesta - e’ avvenuto lungo il viale dei campi sportivi del Don orione, luogo di transito di bambini, adulti e cani, e sulla stradina in discesa che conduce al parco.
Nel settembre del 2002 - viene ricordato - nella medesima zona furono uccisi con le stesse modalita’ altri quattro cani.


Dato che si svolgeva esattamente davanti a casa nostra noi c'eravamo ed abbiamo portato la nostra solidarietà ai vicini e proprietari di amici a quattro zampe. C'era anche l'assessore Monica Cirinnà. La manifestazione è stata pacifica e sono state raccolte delle firme per aumentare la sicurezza del Parco Naturale e per dedicare ai cani apposite zone.


Non ci sono parole per commentare l'atrocità e la gratuità di un gesto come distribuire polpette avvelenate per eliminare dei poveri animali assolutamente innocenti. Ecco comunque le foto della giornata di ieri.

martedì 26 giugno 2007

Mammina cara

Scrive Diamante Rosa:
Ogni tanto mi giunge la conferma: alla mia famiglia non importa niente di me, è ufficiale. E considerando che, alla luce degli ultimi eventi, la mia famiglia d'origine è solo mia madre, scrivere a mia madre non importa niente di me fa un brutto effetto. Ma è la realtà dei fatti e va detto, ancora una volta. Che brutto, però.

Tutto il mondo è paese e forse sono le donne della generazione Trenta e Quaranta, quelle che avevano trent'anni e si sono trovate nel bel mezzo del movimento femminista, della rivoluzione sessuale, che potevano fare e avere tutto e di tutte queste potenzialità non sapevano proprio che fare. Come se tutta la libertà le avesse in fondo spevantate, traumatizzate, rese insicure. La mia ha passato la vita a fare cose 'contro': contro il padre, contro le convenzioni, e alla fine contro se stessa. Non aveva una linea nè un obiettivo e oggi non sa cosa vuole fare da grande. Tante possibilità sprecate in una indecisione patologica. La vita che vive te, il tempo che ti passa avanti e ormai è tardi e tu ancora non hai deciso.

Ha collezionato una serie di amicizie che l'hanno usata e che non ha saputo gestire, viene delusa costantemente sulle stesse cose eppure tra me e sua nipote e l'amica del momento sceglie sempre la seconda. Io, è confermato, sono la ruota di scorta, il tappabuchi e solo se si va nella casa di campagna che la aggrada di più di quella qui in città. L'amica le da buca? Allora si autoinvita. Per carità si da un sacco da fare, ricama, dipinge, sparecchia, paga la spesa ma lo vedi che lo fa per disobbligarsi. Oggi l'ha detta grossa: 'ho voglia di stare con voi'. Non è vero e ce lo ha dimostrato qualche giorno fa quando aveva fretta di ripartire per il mare 'se no quando lo prendo il sole?' cosa che al mare ci va tre volte in tre mesi.
Insomma, stavolta gliele ho cantate di santa ragione.
Detesto sentirmi usata e sono stufa delle persone che mi amano 'a modo loro'.
Non siamo sulla stessa strada, dolcezza?
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Passatempi di un pomeriggio grigio

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Crimini odiosi: zoomafia


Un anno di zoomafia
Nel 2006 corse clandestine di cavalli, commercio di carni infette, import-export di fauna hanno fruttato tre miliardi di euro. La denuncia della Lav
Tre miliardi di euro. È la cifra incassata nel 2006 dalle associazioni criminali dedite allo sfruttamento illegale degli animali e resa nota oggi dal “Rapporto zoomafia 2007”, curato da Ciro Troiano responsabile dell'Osservatorio nazionale Zoomafia della Lav. Il giro d'affari è stato stimato analizzando nel dettaglio le varie fonti di guadagno, dalle corse clandestine di cavalli, ai combattimenti tra cani, dal commercio di fauna esotica al bracconaggio, fino alle sofisticazioni alimentari.
Tra tutte l'ippica resta la più redditizia avendo garantito per l'anno passato un'entrata di 1 miliardo di euro, scontata però con l'arresto di 53 persone, il sequestro di 143 cavalli, un ippodromo, tre maneggi e 10mila confezioni di farmaci dopanti. Segue, con un fatturato annuo di 400 milioni di euro, il commercio di bestiame malato a scopo alimentare, un business che in alcune regioni alimenta un vero e proprio mercato parallelo delle carni con la collusione di veterinari e venditori locali che, sotto lauta ricompensa, falsificano documenti sanitari e consentono la macellazione illegale.
Ma i traffici della cosiddetta “Cupola del bestiame” non finiscono qui: con 100 mila animali rubati ogni anno, anche l'abigeato, il furto di bestiame, contribuisce ad arricchire considerevolmente le tasche della malavita. “Uno degli aspetti più preoccupanti è rappresentato dal fatto che i delitti contro gli animali sono sempre più spesso reati associativi, perpetrati da gruppi legati da vincoli criminali”, sottolinea Ciro Troiano. “E ciò vale non solo per i reati classici come i combattimenti tra animali e le corse clandestine, ma anche per fenomeni meno noti e monitorati come il commercio e l'importazione di animali, la gestione dei canili, la vendita di animali imbalsamati”.
E infatti, continuando la rassegna delle grosse entrate, ci si imbatte proprio in queste attività. A pari merito, con un guadagno quantificabile in entrambi i casi in 500 milioni di euro l'anno, troviamo il traffico illecito di fauna esotica protetta e la gestione illegale dei canili lager, che almeno (magra consolazione) non è risultato un business in crescita. Aumentano invece alcuni fenomeni altrettanto gravi come il bracconaggio, che alimenta il commercio abusivo di fauna selvatica viva (250.000 euro l'anno) e morta (5 milioni di euro) e l'importazione di cani dai paesi dell'est (30.000 cuccioli ogni anno aggirano le dogane). Cattive notizie anche dal mare depredato dalle spadare che fanno strage di pescespada, delfini, tartarughe (800 chilometri di rete sequestrati nel 2006).
Unica nota positiva del Rapporto viene dall'analisi della cinomachia: sono diminuite nel 2006 le denunce per combattimenti tra cani, probabilmente per la modifica del codice penale che ha aumentato fino a tre anni di reclusione la pena per questi reati. (g.d.o)

Embrioni, meglio alla ricerca

La maggioranza delle coppie statunitensi preferirebbe donare quelli inutilizzati ai laboratori piuttosto che distruggerli o donarli ad altre coppie
Il 60 per cento delle coppie infertili statunitensi donerebbe i propri embrioni inutilizzati alla ricerca sulle cellule staminali. Lo rivela uno studio apparso on-line lo scorso 21 giugno su Science Express e che uscirà nel prossimo numero di Science, condotto dalla Duke University Medical Center e dalla Johns Hopkins University, con il patrocinio dei National Institutes of Health. Questo dato potrebbe far aumentare di dieci volte la stima del numero embrioni potenzialmente a disposizione della ricerca federale (100 mila in tutto) e di cento volte quello delle linee cellulari embrionali.
Per giungere a questa conclusione, gli studiosi hanno sottoposto un questionario a 2210 pazienti selezionati da nove centri americani per la cura dell’infertilità. Alla domanda se fossero in generale disponibili a donare alla ricerca i propri embrioni congelati e in esubero, il 49 per cento si è dimostrato favorevole. Ma la percentuale di risposte positive è salita fino al 60 per cento quando le domande sono entrate nel dettaglio della ricerca sulle cellule staminali, evidenziando le possibili applicazioni terapeutiche. La scelta della ricerca è stata preferita sia alla donazione dell’embrione ad altre coppie infertili, sia alla soppressione dell’embrione stesso. Attualmente negli USA la ricerca è limitata a un numero ristretto di linee staminali embrionali prodotte prima del 2001. Il favore all’utilizzo degli embrioni inutilizzati espresso tramite il questionario potrebbe quindi avere importanti implicazioni a livello legislativo, come auspica Anne Drapkin Lyerly, ginecologa della Duke University e leader dello studio. (a.p.)

Giopà, un servizio per i papà separati e i loro bambini


GIOPA è l’acronimo del nome del servizio “ Il mio giorno con papà”.
Il nome vuole dare valore al tempo trascorso dai figli con la figura paterna, tempo sempre molto limitato, tanto più dopo le separazioni, ma di grande importanza per la storia di entrambi.
Il pronome mio rimanda al bisogno di possesso, ma anche ad una condizione ed emozione che sono riservate, personali, private ed intime, insomma in altre parole esclusive.


Il servizio GIOPA’


La prassi dell'affido condiviso presume, forse più di quanto richiesto dalla prevalenza di affidi monogenitoriali, l’ esistenza di servizi socioassistenziali competenti di appoggio alla famiglia, per interventi di chiarificazione, di supporto ed eventualmente anche più specificamente terapeutici.
Il progetto dell’Amministrazione Provinciale offre un aiuto ai padri separati o in fase di separazione a sostegno del ruolo e per facilitare l’acquisizione di competenze specifiche.
Il Giopà è un luogo dove papà e bambini possono stare bene insieme, dove possono giocare, parlare e condividere una condizione comune.
Il servizio è un’ esperienza pilota che vuole dare un aiuto concreto al padre, e più in generale ai genitori, in un numero limitato se consideriamo l’entità del fenomeno, ma significativo per sollecitare l’attenzione dei molti soggetti istituzionali e no che dovrebbero impegnarsi in tal senso.
Il servizio offre ai padri e ai loro figli uno spazio che li aiuta a riscoprire e ricostruire la loro relazione, un luogo di scambio tra pari ( le persone lo frequenteranno in piccoli gruppi) che valorizza il tempo trascorso insieme, in un’ottica di condivisione della responsabilità delle cure, lasciando anche la madre più libera di avere tempo per sé.
E’ un luogo che può favorire la riflessione sulla paternità e l’apprendimento di comportamenti, la rivelazione del gioco e di tutto quanto può facilitare la costruzione del legame.
Proprio per preservare l’importanza di questo incontro il servizio prevede alcune “regole” che lo definiscono: non è un luogo di diagnosi o di trattamento del conflitto di coppia, non è un luogo cui delegare anche per pochi momenti le cure del figlio, non è un luogo in cui parlare della separazione o dell’altro genitore.
I padri con i loro figli sono “padroni di casa”, quindi attivi e partecipi della conduzione, e gli educatori sono presenti per garantire il buon funzionamento e facilitare i momenti di gioco.
L’equipe del servizio è composta da due educatori, un’assistente sociale, una coordinatrice e un supervisore.


Si tratta di una interessante e soprattutto intelligente iniziativa del Comune di Milano per i papà separati e i loro bambini. Per ulteriori informazioni: Via Procaccini, 12 Milano

Pensioni più alte per 2 milioni di persone

Il governo stringe i tempi, superato lo "scalone"

ROMA - Un incremento una tantum di 250 euro da erogare a settembre e un incremento a regime, a partire dal 2008, di circa 40 euro. Questa, secondo quanto si apprende, l’ipotesi allo studio del governo per quanto riguarda l’innalzamento delle pensioni basse, ovvero quelle comprese tra i 500 e i 600 euro. Il governo ha reperito inoltre, in extremis, le risorse per superare lo ’scalonè, vale a dire il brusco innalzamento dell’età pensionabile da 57 a 60 anni (con 35 anni di contributi) a partire dal 2008 previsto dalla riforma Maroni.

Come diceva una pubblicità delle caramelle, 'non basta, ma aiuta'. Non faccio altri commenti perchè siamo vergognosi.

Non è che sono daccordo....di più.


Il datore di lavoro, prima di adibire il dipendente alle mansioni elencate nel provvedimento, «provvede a richiedere al medico gli accertamenti sanitari del caso», ovvero il test per verificare il consumo di droghe


ROMATest anti-droga obbligatori per i conducenti di autobus, taxi, treni e veicoli a noleggio. Ma anche per gli addetti alla fabbricazione e all’uso di fuochi d’artificio, per i lavoratori che utilizzano gas tossici, i controllori di volo. Sono tante le categorie che dovranno essere sottoposte al test per accertare l’eventuale consumo di sostanze stupefacenti, previsto dalla bozza di intesa messa a punto dal ministro della Salute Livia Turco, che ha già incassato il parere favorevole degli assessori regionali alla Sanità.

(Fonte: La Stampa)

Troppo facile quando è troppo tardi


Ho finito ieri di leggere il bel romanzo di Kaled Housseini 'Mille splendidi soli' che avrà successo quanto il precedente. Racconta la storia di una amicizia tra donne, di solidarietà e di genitorialità. Il tutto sullo sfondo della realtà afgana, dura e cruda, fatta di lutti e di morte.

Fotografa in maniera impietosa uomini incapaci di amare, legati alle convenzioni e soprattutto alle convenienze. Padri che abbandonano i figli senza voltarsi indietro, girando loro le spalle e tornando sui loro passi quando ormai il dato è tratto ed è troppo tardi. Quando la ferita è troppo profonda per essere curata, quando hanno ucciso il sentimento, quando hanno tradito la fiducia.

Solo in punto di morte questi uomini si ravvedono, per se stessi, per morire con la coscienza a posto. Troppo facile quando è troppo tardi. I loro figli sono morti, simbolicamente o praticamente o ancora in questi uomini e donne sono nati padri interiori. Sono genitori di loro stessi e non c'è più posto per gli estranei.

Non muoiono in pace questi uomini e li perdoniamo per un senso di umanità. Perdonati ma non assolti nella loro assenza. Non ti lasciano nulla, alle volte nemmeno una eredità in denaro, di quella morale nemmeno a parlarne.

Ma se semini vento raccogli tempesta o almeno una calma piatta, una accettazione indifferente.

Tutto quello che ho fatto l'ho fatto per me, non per lui. Ognuno di noi ha vissuto la sua vita, lui scegliendola io subendone le conseguenze.

Almeno all'ultimo avrebbe potuto rimediare, lasciare un simbolo, un oggetto, ha ritenuto di cavarsela con due magliette e due cappellini. Perdonerò anche questo, il dolore rende magnanimi.

Il paradosso della privazione


Interessante articolo del sito Redattore Sociale.

Gli italiani? Brutte case, niente vacanze. Ma tanti telefonini.
Il rapporto Cer 2007
Il paradosso della privazione. Aumenta in Italia il peso della povertà da privazione dei beni essenziali, ma contemporaneamente diminuisce la povertà da privazione di beni non essenziali

ROMA – La povertà relativa non diminuisce in Italia. Dai dati ufficiali diffusi dall’Istat risulta al contrario una certa persistenza della povertà relativa, ovvero di quella povertà misurata rispetto a un determinato livello di reddito. La tendenza alla persistenza della povertà e del rischio di cadere sotto la soglia per migliaia di famiglie è confermata anche nel 16° Rapporto Cer-Spi sugli indicatori sociali. Ma nel rapporto si va oltre la constatazione dell’aumento esponenziale delle differenze. I ricercatori del Cer (Centro Europa ricerche) hanno invece analizzato la situazione italiana da vari punti di vista, applicando indicatori e parametri diversificati. E’ stata analizzata dunque la “privazione di base” (ovvero la non disponibilità di alcune facoltà essenziali, quali la possibilità di riscaldare la casa in modo adeguato, effettuare almeno un periodo di vacanza ogni anno, sostituire i mobili fatiscenti, acquistare vestiti nuovi, mangiare carne, pollo e pesce, uscire con gli amici, pagare le bollette), la privazione “secondaria” (assenza di beni di consumo quali l’automobile, il televisore a colori, il microonde, il videoregistratore, la lavastoviglie e il telefono cellulare), l’assenza di servizi igienici, il deterioramento dell’abitazione, l’esistenza di problemi ambientali.

lunedì 25 giugno 2007

Fare l'amore fa bene all'amore e al ...concepimento

“Le coppie che vivono la loro sessualità con passione e con amore sembrano avere più possibilità di concepire un figlio di quelle che, invece, hanno rapporti coatti solo con l’obiettivo di procreare, senza però vivere il gesto nell’intimità di un rapporto passionale”.
Lo afferma Claudio Giorlandino, ginecologo, Presidente della Sidip, Società Italiana di Diagnosi Prenatale e noto esperto di sterilità di coppia, sulla base dei risultati di uno studio avvenuto su 100 coppie con problemi di sterilità e che sarà pubblicato sul Journal of Prenatal Medicine.

“L’attenzione è stata posta sul liquido seminale - spiega Giorlandino - Si è visto che il liquido seminale raccolto dalla coppia è migliore di quello prodotto da un masturbazione. Inizialmente è stato notato che l’uso di stimoli, quali video hard e riviste pornografiche, talvolta forniti ai pazienti che si accingono a raccogliere il seme per l’ipsazione, masturbazione autonoma, può avere un effetto migliorativo nella qualità dello sperma. Ma quando sono stati messi a confronto il seme dello stesso soggetto che lo avevo prelevato da solo con quello prelevato in coppia alcuni parametri, come la viscosità, è risultata migliore nel seme prelevato adeguatamente in un rapporto di coppia”.

"Il liquido seminale prodotto da una masturbazione coatta – spiega Claudio Giorlandino – è sempre molto viscoso, gli spermatozoi rimangono intrappolati e il biologo ha difficoltà a lavorare il liquido per l'inseminazione. Un prelievo eseguito in un rapportodi coppia, ad esempio con un apposito condom non medicato e sterile, migliora sensibilmente tale parametro”.
“Sulla base di questa osservazione – spiega l’esperto – è corretto ipotizzare che nell’atto sessuale, o comunque in una raccolta avvenuta in un momento di amore di coppia, nel liquido si liberano enzimi in misura più equilibrata e il liquido seminale è migliore”.
“Si spiegano in questo modo – afferma - molti casi nei quali a seguito di numerosi tentativi tecnici infruttuosi poi, quando la coppia vive un momento di grande serenità, molte situazioni si sbloccano spontaneamente senza alcun intervento”.
“Ovviamente – conclude Giorlandino – ci saranno altrettanti importanti meccanismi anche nella regolazione del sistema di procreazione femminile che, nella vita serena di una coppia che si ama, rendono più efficace ai fini del concepimento, quel meraviglioso processo biologico che è l’ovulazione”.

Cattive notizie

Nell'ultimo decennio forte crescita in Europa dei ''crimini dell'odio''
Particolare recrudescenza nei fenomeni di antisemitismo e contro gay e lesbiche. Il rapporto 2007 di Human Rights First sugli "hate crimes". Tra i governi più impegnati: Francia, Germania, Regno Unito, Russia ed Ucraina

BRUXELLES - I crimini legati all’odio sono aumentati in modo intenso nel corso dell’ultimo decennio in Europa. In particolare c’è stata una recrudescenza nei fenomeni di antisemitismo e contro gay e lesbiche.
Sono queste le principali conclusioni del rapporto 2007 dell’ONG statunitense Human Rights First, che lavora in difesa dei diritti umani.
Il rapporto si riferisce agli avvenimenti del 2006 e spiega come i governi europei (soprattutto in Francia, Germania, Regno Unito, Federazione Russa ed Ucraina) si siano impegnati nel combattere i crimini legati all’odio razziale, anche se la strada da percorrere per sradicare queste pratiche è ancora lunga.
In particolare, sugli attacchi contro gli ebrei, nel rapporto si legge: “che l’antisemitismo persiste ad alto livello in tutta Europa e in America del Nord”. Gli attacchi antisemitici nel 2006 sono aumentati drammaticamente rispetto a quelli registrati l’anno precedente, raggiungendo addirittura il picco più alto da quando si e’ cominciato a monitorarli, nel 1984.
Anche la discriminazione e le violenze nei confronti della popolazione musulmana europea sono persistite inalterate nel corso del 2006, nonostante un numero di incidenti registrati inferiore al 2005, anno in cui si verificò un picco vertiginoso in seguito agli attacchi alla metropolitana londinese.

La violenza contro gli omosessuali sta diventando poi sempre più visibile in molte parti d’Europa, sebbene solo Svezia e Regno Unito si siano impegnati a monitorare tali attacchi in modo dettagliato e ufficiale. Una maggiore presenza pubblica degli omosessuali in molti casi ha portato con sé un incremento nella retorica omofobica e nelle ripercussioni violente. Questo e’ stato ad esempio il caso delle manifestazioni Gay pride organizzate in cinque citta dell’Est europa – Mosca, Bucharest, Varsavia, Riga e Tallin – durante la primavera e l’estate del 2006.
Nel corso della conferenza di presentazione del rapporto, Maureen Byrnes, direttrice di Human Rights First, ha affermato che “la violenza motivata da pregiudizi razziali rimane un serio problema in Europa. Mentre alcuni paesi come Francia, Germania e Regno Unito si sono impegnati a monitorare sistematicamente questi crimini, la maggior parte dei paesi non raccoglie nemmeno dati per compilare statistiche sul problema. Questo riflette una sottintesa indifferenza da parte di molti governi”.
(Fonte: www.redattoresociale.it)

giovedì 21 giugno 2007

L'uovo



Un guscio liscio, una forma perfetta. L’uovo ha la sua protezione, protegge qualcosa di molto prezioso, protegge qualcosa che può nascere e che comunque può nutrire. E’ un involucro e anche relativamente duro. Comunque a guardarlo non puoi fare a meno di dire quanto sia armonico, quanto sia bello. Ha un suo perfetto punto di equilibrio. Alcune uova sanno trovarlo, le altre sono destinate a giacere su un fanco o a oscillare perennemente. L’uovo perfetto no, sta in piedi, ritto e fiero e se lo urti leggermente si limita ad oscillare un pochino, dondolare, salvo poi tornare alla posizione di prima. L’uovo è resiliente. Non basta un colpettino per romperlo, ci vuole un colpo secco e deciso. E allora rinuncia al guscio rigido, alla sua protezione, si incrina, a volte si infrange e lascia uscire i suoi elementi. Un nucleo, innanzitutto, un centro universale, che è sempre una cosa buona e poi cose ricche. Un rosso denso e intenso, ricco di nutrimento e un bianco viscoso che montato, e quindi a cui venga applicata una forza sa crescere, aumentare di volume, diventa panna, una montagna di dolcezza e leggerezza. L’uovo ha un suo valore intrinseco anche quando non contiene una vita, è vita anch’esso e forse è anche antecedente alla gallina, solo concettualmente più meritevole.

Io mi sento, profondamente, un uovo, un essere sulla cui superficie le cose tendono a scivolare ma per sua natura, in fondo permeabile. Se uno si prende la briga di gurdare all’interno allora c’è il meglio, c’è il nutrimento, c’è il morbido e il dolce. Altrimenti può stare lì contemplato, osservato con sospetto e col tempo all’interno rischia di marcire. Oppure, sottoposto a forze eccessive e violente come l’acqua bollente rischia di diventare sodo, e quindi rigido, da consumare, preferibilmente in insalata.

Ma potrei essere anche una noce di cocco, estremamente dura, altro che, ci vogliono alcune martellate ben assestate prima di svelarne la polpa dolcissima e ricca e il latte delizioso. Scegliete voi, cocco o uovo, in fondo la sostanza non cambia, al massimo la resistenza dell’involucro, rigido solo per proteggere l’interno. A buon intenditor…

Si, la voglio!!!!!


Novità in casa Louis Vuitton per tutte le donne viaggiatrici...si chiama Neverfull, pesa soltanto 700 gr. ma è capace di sopportare un peso pari a 210 kg., grazie alla resistente tela Monogram e ai manici in pelle in vacchetta naturale.
Ma non è finita, la Neverfull bag si trasforma da shopping bag a city bag in un modo semplice, basta tirare i laccetti laterali e la borsa si chiude a trapezio e per finire si può appiattire e piegare per infilarla in valigia, pronta per essere utilizzata poi in viaggio.
L'interno è in tela grezza a righe con stampato il patch Louis Vuitton, che ricorda i vecchi bauli dei primi del '900.
Costa SOLO 465 euro e questo post può essere considerato un vero e proprio messaggio esplicito.
Questa si che mi aiuterebbe a superare la tristezza di questi giorni......
(Il titolo cita una battuta del telefilm Quelli dell'intervallo, che piace molto a me e a Grace, lei ha voluto la citazione e io ce la metto, altrimenti mi assilla tutto il giorno)

mercoledì 20 giugno 2007

Vi segnalo l'Assisi Endurance Lifestyle



BAB AL SHAMS ENDURANCE CUP CEI3* 120KMsabato 23 Giugno - ore 6.30


La Gara di Endurance, fungerà da motore propulsore e vitale per creare un evento dagli incredibili contorni esaltati dalla volontà di concorrere, non solo in termini agonistici, alla valorizzazione di un territorio in grado di esprimere le proprie genuine vocazioni ed affermare il proprio vivace carattere, di confermare intraprendenza e vitalità costante orientata allo sviluppo, all'internazionalizzazione dei mercati e dei processi.La maratona a cavallo si svolgerà sulla distanza di 120 Km ed il percorso si svilupperà in un'area di ineguagliabile bellezza attraverso le verdeggianti colline di Assisi e del suo comprensorio.L'Endurance è una disciplina sportiva che tiene in grande considerazione l'integrità del cavallo ed esalta il rapporto dell'uomo con la natura che lo circonda, fino a trasformarsi in uno stile di vita.Partecipano alla Gara "Bab Al Shams Endurance Cup 2007" circa 100 cavalieri invitati da 40 nazioni, quali "messaggeri e ambasciatori di pace".In collaborazione con:Umbria Endurance Equestrian TeamDubai Equestrian ClubFISE - Federazione Italiana Sport EquestriFEI - International Federation for Equestrian Sports

Segnalazione: save the date

A Roma il primo Festival del documentario scientifico
Nell'ambito delle attività di promozione della cultura scientifica e di supporto all'integrazione tra il mondo della ricerca pubblica e le imprese, Progetto Scienza ha proposto e sviluppato "Uniroma Docscient Fest”, il primo Festival del documentario scientifico organizzato dai tre atenei capitolini ‘Tor Vergata’, ‘La Sapienza’ e ‘Roma Tre’ e il Cnr, con il sostegno della Regione Lazio e della Provincia di Roma. L’iniziativa si svolge a Roma dal 20 al 22 giugno 2007 presso la Sala Congressi della facoltà di Scienze della comunicazione della Sapienza (mercoledì 20 e giovedì 21, ore 10.00). La premiazione si tiene il giorno 22 alle ore 15.00 presso la sala Marconi del Cnr, alla presenza di una giuria internazionale composta da personalità del mondo accademico, scientifico e giornalistico.Vulcani sottomarini sconosciuti, comportamenti notturni dei sonnambuli e strumentazioni scientifiche all’avanguardia sono solo alcuni degli argomenti proposti dalla manifestazione, che prevede documentari scientifici di tipo divulgativo scaturiti da ricerche svolte in discipline diverse: dalla storia alla medicina, dalla tecnologia alla psicologia, dall'arte all'economia, all’antropologia.Per la valutazione dei filmati sono state previste due sezioni di concorso. Alla prima appartengono i filmati scientifici, di media o breve durata (5-45 minuti), destinati alla divulgazione didattica o accademica, senza particolari effetti speciali e caratterizzati da un linguaggio tecnico. Della seconda fanno parte i documentari scientifici di intrattenimento, di media o lunga durata (25-120 minuti), destinati alla televisione, realizzati per un pubblico ampio, con un linguaggio semplice e supportati da computer grafica e ricostruzioni in costume. Ciascuna sezione è a sua volta suddivisa in due sottosezioni relative a produzioni italiane e produzioni internazionali. E’ prevista, inoltre, una sezione fuori concorso riguardante la presentazione di materiale d'archivio delle università e degli enti di ricerca pubblici e privati - evento unico in Italia - che comprende immagini o filmati grezzi, montati o non, con o senza narrazione, interessanti soprattutto per le immagini che contengono.

martedì 19 giugno 2007

Senza titolo e con le lacrime agli occhi

Il divano perfetto per la mia veranda in campagna. Ci sto dietro da tre anni e ogni anno dico: quest'anno è quello giusto. Mi sbaglio sempre. Quest'anno neanche ci provo, il Fisco ce l'ha con me, mi hanno massacrata e questa meraviglia rimarrà dov'è. Sono nel bel mezzo di una tromba d'aria. Tutto è per aria, io mi faccio tante domande e mi chiedo a cosa serva tutto il mio talento, tutte le mie abilità. Lasciamo perdere, non voglio ammorbare nessuno. Di certo alcune cose vanno sistemate. Per ora aspetto di vedere lo scenario dopo che la tromba d'aria sarà passata. Valuterò i danni, vedrò quello che si può riparare, farò una stima dei costi per la ricostruzione. Qualcosa si salverà e chissà che non sarà anche più bello. Nel frattempo dipingo, perfeziono, aggiusto il tiro, viro: dal bianco e azzurro mi sposto verso colori più caldi, beige e lilla, ho deciso e tanto bianco. Mia madre negli ultimi giorni ha dipinto di tutto, per poco anche il gatto.... C'è ancora una consolle da trasformare ma a quella ha opposto una resistenza micidiale non foss'altro perchè me l'ha regalata lei e le piaceva così. Ma io devo cambiare, è una spinta insopprimibile e la assecondo per quello che posso. Attendere che tutto passi o che qualcosa accada non è la cosa che mi riesce meglio. E mi stanca. Per questo avrei davvero bisogno di Morfeo:mi sembra un posto dove alle sette della sera ci si può appisolare, col venticello tra i capelli e fare anche un sogno dove tutto è perfetto. Quel sogno di pace perfetta e di amore completo che ho nel cuore da un po', dove si sparge nell'aria l'odore del pane appena cotto, di vino rosso, di formaggio sincero, aspettando la sera abbracciati, a non fare altro che contare le stelle in cielo e riconoscere le costellazioni. A contemplare un paradiso terreno che con la morte nel cuore rischio di perdere, e mi basta scriverlo per riempirmi gli occhi di lacrime.

I love Margarita


E' una delle poche cose alcoliche che bevo, insieme al mojito e al bloody mary e comunque il Margarita mi piace così tanto che ho imparato a farlo. Lo scoprire che esiste una macchina per il margarita ha scardinato tutte le mie certezze e insinuato in me un desiderio profondo di possedere un oggetto così libidinoso quanto inutile. Una cosetta da tirare fuori per i due mesi d'estate e rischiare così di finire allegramente alle riunioni degli alcolisti anonimi per i dieci mesi successivi. Brinda di qua e sorseggia di la, questa macchina trita il ghiaccio in maniera professionale. Che disdetta: il mio compleanno cade a novembre, e chi me la regala una cosa del genere in inverno? Nel caso ci fosse qualche temerario o qualche ammiratore segreto che vuole farmi cosa gradita quanto inaspettata, beh, si compra per la ridicola cifra di 299 dollari su www.skymall.com e consegna in tutto il mondo. Limone escluso.

Lo adoro


E' una macchina per l'allenamento a basso impatto per i muscoli delle gambe e degli addominali. Per me, che sono andata a cavallo per 300 anni è una vera meraviglia. Certo, non senti il vento nei capelli ma se avessi 1999 dollari da buttare, beh, ci farei davvero un pensierino...

Trappole biologiche e shopping in rete

Delizioso no? Una trappola per vespe e api senza veleni o pesticidi. Basta aggiungere del succo di frutta ben zuccherato ed ecco un modo biologico per eliminare alcuni insetti pericolosi. Le vespe infatti si inseriscono all'interno e rimangono senza via d'uscita, bloccate all'interno del contenitore. Tra l'altro il contenitore è davvero carino e utilizzabile in eterno. Se ne acquistano 3 per 24.99 dollari sul sito www.skymall.com

lunedì 18 giugno 2007

Ci sei? O ci fai?

JAIPUR, India (Reuters) - Un uomo indiano di 73 anni che aveva giurato di non sposarsi prima di passare gli esami a scuola è stato bocciato per la 38esima volta.Shiv Charan Yadav ha dato gli esami -- normalmente destinati ai ragazzi di 15 anni -- ogni anno dal 1969, senza successo.Quest'anno è stato bocciato in tutto tranne che in Sanscrito, con un punteggio complessivo di 103 sui 600 punti possibili.Ha detto di aver trovato particolarmente difficile la matematica, dando la colpa a questa materia per avergli abbassato la media."Quando passo gli esami voglio sposare una ragazza che ha meno di 30 anni" ha detto a Reuters Yadav, che vive da solo nel villaggio di Kohari, nello stato occidentale del Rajasthan.L'uomo sta ora ripassando per il suo 39esimo tentativo il prossimo anno.

Te la sciolgo io, la cravatta, amore.......



Oddio, non mi ero accorta che fossero passate di moda e gli uomini in giacca e cravatta mi sono sempre piaciuti. Per la verità mi piace l'idea di spogliarli, di slacciare i bottoni uno per uno. L'uomo elegante ha un fascino particolare e di davvero eleganti ne ho conosciuti pochi. Uno tra tutti un chirurgo, anzi "il" chirurgo. Fondamentali anche le scarpe che devono essere classicissime, mai troppo a punta nè quadrate, lucide e perfettamente curate, così come le mani e le unghie. Apprezzo unghie perfette e mani morbide, abituate alla crema. E poi il dopobarba dal sottile odore di tabacco, di muschio, ma anche fresco. La camicia immacolata e fresca di bucato anche dopo 8 ore. La giacca avvitata e accostata al corpo. Zegna o Burberry. Non mi dilungherò sui calzini che devono essere solo blu o grigio scuro e leggeri, di filo di scozia o ovviamente lunghi. Ovviamente.


Roma, 17 giu . (Adnkronos) - Ritornano di moda le cravatte, accessori simbolo dell'eleganza maschile, un modo nuovo per confrontarsi con il partner, per comunicare, sollecitando dinieghi e promesse. Un linguaggio sottile, metaforico, può lanciare messaggi subliminali come rivelano stilisti, conduttori tv, direttori di testate giornalistiche, principi e dandy. Simbolo fallico, da secoli, soddisfa gusti e fantasie di uomini e donne.A tinta unita, regimental, a pois, versione trendy, si può stringere intorno al collo in 85 modi. A sbuffo, all'inglese, a bottiglia, windsor (invenzione attribuita a Eduardo VIII), onassis, prince alberty, chanel (debutto' sul grande schermo nel film diretto da Agatha Christie, 'Assassinio sul Nilo'), shrinker in omaggio al noto strizza cervelli Brain Shrinker. Al di là della letteratura visionaria legata alla cravatta (lord Brummel, dandy e meraviglioso esteta, non poteva farne a meno) , esiste un vero e proprio alfabeto, insospettabile, declinabile a seconda delle diverse situazioni. Specchio dell'uomo, della sua intimità più profonda, come rivelato da un incontro che si è tenuto a Milano, promosso da alcuni industriali. Un nodo enorme, esagerato? Fate molta attenzione. E' una persona con i suoi timori, ha paura di apparire, di svelarsi. Il nodo piccolo, arricciato, che fa qualche piega? Un uomo che freme, desideroso di incontri, esuberante, dal punto di vista emotivo. Se invece è molto stretto, piccolo, deforme, è un uomo di cui non bisogna assolutamente fidarsi. Ha remore, paure, reticenze soprattutto in fatto di sessualità. Se al contrario il nodo della cravatta è sollevato, si curva leggermente sul collo è qualcuno che sta andando a caccia... del gentil sesso. Eppure la cravatta è ancora oggi uno degli accessori più amati e odiati. Rappresenta l'eccessivo perbenismo, la classe, il rigore ostentato, la sicurezza, l'eleganza formale, desideri inconfessati e libertari, quando viene 'spodestata' dal proprio guardaroba. ''Non amo indossare le cravatte - confessa lo stilista Guillermo Mariotto - Le detesto, mi soffocano, una prigione, anche psicologica. E' come se fossi stretto da un cappio...''. ''Del resto la simbologia del nodo è ricca e sfaccettata. Soprattutto se è la donna a compiere determinati gesti - aggiunge Mariotto - Sarà lei a stringere la cravatta se vuole 'marcare' il terreno, dimostrare di aver conquistato finalmente il proprio compagno. Se poi è sempre lei a slacciare il nodo, il messaggio è fin troppo evidente. Un invito immediato a sciogliersi e a seguirla. Sono convinto comunque - spiega ancora - che per ogni uomo la cravatta sia un vero e proprio biglietto da visita. La cravatta stropicciata e sporca? E' sicuramente un uomo neglige'. Vuoi stupire? - aggiunge il direttore creativo di Gattinoni - Ci sono quelle di paillettes come le rock star, a fiori o con gli animaletti. Attenzione poi a metterle sul letto - conclude -Portano male. Le cravatte devono essere sempre appese''. Anche Roberto Cavalli dal suo atelier milanese confessa di non amare particolarmente le cravatte. Le indosso solo in alcuni occasioni, devo essere costretto... Prediligo comunque sempre cravatte originali, particolari, per esempio quelle realizzate in pelle. Un mio must. Angelo Bucarelli, Premio arbiter 2005, critico d'arte e organizzatore di mostre ed eventi culturali, spiega invece di indossare la cravatta, sempre con estremo piacere. Un accessorio irrinunciabile - dice - Ma bisogna saperla portare. Sentirsi a proprio agio, non essere mai ostentati. Non è comunque la cravatta a decretare la dignità dell'uomo.
(Nella foto: Matteo Marzotto, uno che non solo si sa vestire - ovvio, con quel nome - ma a cui la cravatta la toglierei volentieri).

Una squadra di calcio per Brad e la Jolie


Roma,16 giugno 2007 - Si sta di nuovo per allargare la famiglia di Angelina Jolie e Brad Pitt . I due attori hollywoodiani hanno già quattro figli - tre adottivi, Maddox di 5 anni, Zahara di 2, Pax Thien di 3, e una naturale Shiloh, che ha appena compiuto un anno - ma non pensano di fermarsi. Intervistata da Jon Stewart, presentatore del programma 'Daily Show' alla tv americana, la Jolie ha detto che con il suo compagno stanno pianificando di mettere su una piccola tribù composta in tutto da 13 o 14 bambini. "Penso che questo sia il numero giusto" ha specificato l`attrice sollevando lo stupore del pubblico. La Jolie, 32 anni, era stata invitata a New York per promuovere l`uscita del suo nuovo film, "A mighty heart" prodotto da Brad Pitt, che la vede nel ruolo di Mariane Pearl, la moglie di Daniel, reporter rapito e decapitato in Pakistan. La pellicola è stata presentata con successo all`ultimo festival di Cannes.


Non ho nulla da eccepire al fatto di voler adottare 13 figli, per carità, loro se lo possono permettere, ma non vorrei che la coppia più fotografata del pianeta usasse queste notizie per farsi ancora più pubblicità. Insomma, uno dei due dovrà forse smettere di lavorare per seguire tanti bambini che non hanno bisogno di cibo e giochi ma di attenzioni e amore. Adotteranno anche qualche bambino con problemi di salute? Qualche bambino disabile o autistico come ha fatto una anonima signora americana che ne ha adottati DA SOLA ben nove, tra cui molti adulti e DISABILI? Ripeto plaudo all'intento purchè i coniugi Pitt non siano affetti da una forma strana di shopping che prevede l'acquisizione di figli. E se si dovessero separare? Certo a lei non mancherà di che sfamarli. Voi direte...beh, almeno li toglie dalla povertà. E' vero, sono una terribile rompipalle.

E se volete saperne di più

http://www.daivaloreallavita.it/

Hai mai pensato di donare i tuoi organi?
Io si, molte volte. A che serve tenerseli attaccati ad un corpo morto, destinati a marcire quando potrebbero dare la vita a qualcun'altro? Perchè non donare una possibilità? A noi non servono più. Ho sempre sensibilizzato la mia famiglia a che si facesse la mia volontà. Ho sempre detto a mia madre e a mio marito: 'se mi succedesse qualcosa, donate tutto', anche morire allora potrebbe non essere inutile. E' un discorso che alle persone che ti amano non piace sentire, ma i miei ormai hanno capito. Per evitare fraintendimenti ho nel portafoglio una tesserina come quella che trovate in questo sito dove potete compilarla, stamparla e firmarla. E' il vostro testamento morale. Io non ho quasi nulla da lasciare a chi mi sopravviverà, ma se il mio cuore funzionerà bene e così i miei reni o le cornee e serviranno a qualcuno sarà bellissimo anche per la mia famiglia sapere che qualcosa di me sopravvive in un altro. E' solo un piccolo, piccolissimo gesto nei confronti dei miei simili.

Marta Russo aveva espresso la volontà di donare gli organi già a 15 anni:imitiamola

"Come potrò essere utile agli altri..."
Era la frase ricorrente nei diari di nostra figlia Marta.Poter far del bene era l'idea che la guidava da sempre e sulla quale costruiva quotidianamente la sua esistenza e formava il suo carattere.La casualità della sua scomparsa, l'assoluta mancanza di un motivo che poteva condurre al tragico evento, il prendere visione dei suoi scritti più intimi, approcciati con rispetto, ci hanno convinto che l'unico modo per onorare la sua memoria fosse quello di continuare ad operare nella direzione da lei indicata "amare il prossimo". A caldo non abbiamo esitato a concedere l'autorizzazione all'espianto e a donare i suoi organi. Abbiamo nell'immediato accettato di collaborare con un'Associazione che prendesse il nome di nostra figlia e ringraziamo tutti per le emozioni che ci hanno dato. Oggi presentiamo con trepidazione e orgoglio, l'Associazione di nostra figlia.L'Associazione Marta Russo da noi fondata il 2 agosto 2001, ha lo scopo preciso di interpretare il volere e il desiderio di Marta stessa, che già all'età di quindici anni ci aveva comunicato la volontà di donare i suoi organi. Solo oggi abbiamo capito il significato di un suo dipinto in miniatura eseguito ancora in tenera età e che abbiamo voluto come logo dell'Associazione. Cosa potevano essere quelle due piccole e fragili vele, ispirate da un cuore puro, che affrontano il mare aperto senza paura, quasi alla ricerca di naufraghi senza colpa? Il messaggio chiaro di cercare, assistere e donare a chi ha bisogno. I naufraghi che si faranno raccogliere saranno per noi tutti uguali. Indipendentemente dal sesso, dalla razza e dalla religione che professano, riceveranno tutti lo stesso amore e la stessa dedizione. L'Associazione Marta Russo è aperta a tutti e la nostra speranza è che il messaggio di Marta arrivi nei cuori di medici, professionisti e gente comune che vorranno adoperarsi e nei cuori di chi dirige Istituzioni ed Enti, perché anche loro saranno fondamentali per il sostegno necessario all'iniziativa. Siamo sicuri che non rimarremo soli... Aureliana e Donato Russo.

Duetto mon amour


Nel 1966, al Salone dell'automobile di Ginevra, fà il suo esordio una nuova Alfa Romeo dalla caratteristica forma a "osso di seppia", la spider 1600 più tardi denominata Duetto, che grazie alla sua linea affascinante e ai vari aggiornamenti, è riuscita a restare sul mercato fino al 1995, con un successo che ben poche sportive possono vantare. Venne chiamata «Duetto» grazie ad un concorso popolare, ma dopo due anni il nome venne cambiato e si passò alla denominazione «Spider» con l'aggiunta della cilindrata e del tipo. Così, a due anni dall'uscita, arrivarono i modelli: Spider 1750 Veloce e Spider 1300 Junior. Nel 1969 la coda ad "osso di seppia" sparì e fu sostituita con una linea più moderna che prese il nome di "coda tronca". Nel giugno 1971 viene presentata la nuova gamma delle 2000 che offriva prestazioni più sportive. Nel 1972 oltre alla versione 1300 Junior venne presentata anche la nuova 1600 Junior. Fra il '74 e il '75 vennero depotenziati i motori sia della 1600 junior che della 2000: non dimentichiamo che dal 1973 il mondo era attanagliato dalla crisi petrolifera e la parola "austerity" era sulla bocca di tutti. Il 1980 fu l’anno del rilancio della casa di Arese , e fu proprio in quell’anno che fecero la loro comparsa la 1600 Veloce e la 2000 Veloce. Fu l'occasione per rinnovare plancia e grafica degli strumenti, specchietti retrovisori e luci di emergenza. Nel 1982 le calotte in plexiglass sui fari anteriori vennero eliminate definitivamente. La vita di questa versione “veloce” fu breve in quanto la sua produzione cessò nel 1982. Nel 1983 nasce la terza serie detta "Aereodinamica" caratterizzata dall’aggiunta degli spoiler anteriori e posteriori al fine di migliorare il cx. Fa il suo esordio nel 1986 la terza serie "Quadrifoglio Verde", allestimento più sportivo che diventò lo standard per i modelli destinati agli Stati Uniti. La Spider di casa Alfa si fece l'ultimo lifting nel 1990: la 2.0 montò l'iniezione elettronica Bosh Motronic, il servosterzo di serie ed era disponibile anche in versione catalizzata. Con questa configurazione la 2.0i arrivò fino al 1995 (1992 per la 1.6) quando l'Alfa Romeo la sostituì con il nuovo modello, ma questa è un'altra storia...
(il testo non è mio, ma mi sembravano informazioni interessanti per i neofiti... e non, insomma, un ripassino, la foto è fregata dal forum del Club AR Duetto, http://codatronca.com)

Canzoni stonate


Non siamo a lutto solo quando muore una persona ma anche quando muore un'idea, quando ci rendiamo conto che una strada non è percorribile, quando si chiude una fase, quando si perde una speranza che si infrange sulla realtà. Si soffre, e in questa sofferenza a mio parere bisogna andare sino in fondo, senza l'idea di espiare ma di liberarsene. Ci vuole un poì di tempo perchè il cuore accetti l'idea di una delusione, in fondo ripnevamo qualche speranza. Non ci credevo ma ci speravo. La realtà però influisce su di noi, ci mette lo zampino. Esiste un tempo e un luogo da cui non possiamo prescindere, per i quali non basta la buona volontà. Non possiamo tutto, possiamo solo se ci sono le circostanze adatte. E quindi, quando non ci sono, la cosa più ragionevole è evitare di incaponirsi e di forzare la realtà per evitare che la delusione sia ancora più forte e che l'errore sia ancora più grande. Forse il destino (se esiste) o forze superiori sono lì per indicarci che no, quello non fa per noi e ce ne siamo già resi conto da soli che le cose non girano, che quel piatto non ci dispiace ma ogni volta che lo assaggiamo alla fine ci lascia l'amaro in bocca.

Siamo abituati a far funzionare tutto e la frustrazione la viviamo male ma sono convinta che tali occasioni siano ottime occasioni per fermarci a riflettere, se quello che volevamo era davvero tale o se forse abbiamo scambiato il contenuto con la forma. Nonostante la grande tristezza che oggi mi pervade credo di aver capito qualcosa di me, di ciò che voglio e di ciò che invece, non voglio proprio. Non cercherò altrove, per ora. Mi limiterò a farmi trovare.

Mi siete mancati


Fine settimana di lavoro al mare con decine di estranei, simpatici, per carità, ma mi è venuta una indicibile nostalgia dei miei amici e soprattutto delle Casalinghe, infatti mercoledì ce ne andiamo a cena e poi domenica staremo di nuovo insieme per il compleanno di Cris.

Fine settimana in cui sono riuscita miracolosamente a non pensare ai problemi imminenti, in cui mi sono imposta di godermi la bellezza della Sardegna, il calore del sole, di dosi di lavoro omeopatiche e di sottopormi al massaggio del percorso termale di Thalasso terapia che ti rimette al mondo. Olio di mare ad altissimo contenuto di magnesio, acqua ad alta densità salina e vasche calde a circa 35 gradi. Bello, bellissimo, una coccola, un abbraccio salato.

Felice di stare li ma anche felice di tornare a casa. Insomma, mi siete mancati, tutti.

martedì 12 giugno 2007

La canzone preferita da Grace

Interessante articolo del Corriere

Prove di vita artificiale
Il Craig Venter Institute ha prodotto il primo organismo con un Dna di sintesi. E chiede di brevettarlo. Ed è subito polemica

Craig Venter (Ap)ROCKVILLE (USA) – I confini della vita sono stati spostati un po’ più lontano da madre natura: in un laboratorio americano è appena nato il primo organismo artificiale. Il primo microbo prodotto dall’uomo attraverso un Dna di sintesi, e che ora potrebbe anche essere brevettato. A rivendicare il risultato è l’istituto di Craig Venter, l’imprenditore scientifico che alla fine degli anni ’90 divenne famoso per aver contribuito a mappare il Dna umano con la sua Celera Genomics, in competizione con il Progetto genoma umano, che era espressione della ricerca pubblica.
IL NUMERO MINIMO DI GENI – Un veterano della genetica, dunque, spesso criticato per la sua spregiudicatezza, che qualche anno fa si è posto la seguente domanda: qual è il numero minimo di geni che permette a un organismo di crescere e replicarsi? Per rispondere a quella che all’inizio poteva sembrare quasi una curiosità filosofica, la squadra di Venter ha studiato uno dei microbi più semplici che esistano: il mycoplasma genitalium, responsabile di infezioni del tratto urinario. Analizzando i suoi 482 geni i ricercatori si sono accorti che un centinaio potevano essere rimossi senza uccidere l’organismo: in pratica, per la vita ne bastavano 381. Basandosi su questo modello il Craig Venter Institute (che si trova in Maryland) ha estratto, come dire, la quintessenza genetica necessaria perché un batterio possa vivere autonomamente e duplicarsi. Il Dna così inventato può infatti essere inserito in un batterio fantasma – un batterio il cui codice genetico sia stato a sua volta rimosso – per ottenere il risultato finale: un organismo sintetico.
LA RICHIESTA DI BREVETTO – L’operazione è stata così descritta in una richiesta di brevetto, depositata sia negli Stati Uniti che presso l’Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale (Wipo): l’istituto sta cercando di ottenere il monopolio sull’organismo artificiale e il suo genoma in oltre un centinaio di paesi. Le applicazioni future di questa ‘invenzione’ potrebbero infatti fruttare molti soldi: Craig Venter spera di creare, seguendo lo stesso procedimento, nuovi microbi capaci di produrre idrogeno o etanolo in modo efficiente. Un microbo che generi carburante potrebbe essere il primo microrganismo a valere miliardi di dollari, ha detto lo scienziato imprenditore in una recente intervista a Newsweek.
DUBBI E PROTESTE – Ma la notizia ha provocato diverse preoccupazioni. Il gruppo canadese ETC, che da anni mette in guardia contro la privatizzazione della vita, cercherà di opporsi all’approvazione di un simile brevetto, accusando l’istituto di aver creato l’ennesima bomba biologica, e per di più di volerla monopolizzare. Altri si chiedono se la nascita di organismi artificiali non debba essere più ampiamente dibattuta, nelle sue implicazioni scientifiche ed etiche.
Carola Frediani
(Fonte: Corriere della Sera)

Nulla di suo a parte...la borsa


A parte la borsa, ha qualcosa di suo?


Appariscente, a prima vista belloccia, il tipo bruno può piacere, capelli lunghi, femminili, ma sospetto le extension, non mi ci posso soffermare più di tanto, sarei indiscreta. Unghie perfette e ricostruite, le adoro ma non ci sto dietro. Il nasetto? Ha l’aria scolpita e al 99% è rifatto. Colpetto anche al labbro superiore, mi ci gioco tutto quello che volete, anche perché evidentemente più grande dell’inferiore e quindi sproporzionato. Occhio molto ben truccato e spero non turbato dalla blefaroplastica. Il seno o sta su con la forza del pensiero oppure con la forza del bisturi. Però l’età darebbe ragione al fatto che la forza di gravità non abbia ancora agito contro di lei. Possibile, poco probabile. Ci tiene, anche troppo e nonostante sia alta ed evidentemente magra spende un pacchettino di euro per scolpire il profilo delle gambe.


Tanta manutenzione costa e quando cominci sembra entrare in un girone dell’inferno, tanto fai e altrettanto c’è da fare. Io non sono affatto contraria alla chirurgia plastica, tutt’altro, ma quando non hai ancora trent’anni ed hai visto così tanti studi medici forse c’è qualcosa che non potrai mai aggiustare. Mi fa molta tenerezza, così bella, così attraente, così perfetta ma con quello sguardo un po’ triste, in fondo, quel sorriso mai completamente aperto, di quella che lo sa che la perfezione non esiste, che se esiste è solo di una orchidea, di un tramonto e di nessun essere umano che sarà sempre soggetto ad una valutazione estetica mediata dai gusti personali. Le ferite del bisturi possono apparirci insignificanti in confronto alla ferita di non essere stati amati come avremmo voluto.

China style? Si compra anche on line


Sempre in tema di Asia, una delle mie passioni, un accessorio chic e imperdibile: le pantofole di seta con disegni tradizionali cinesi. Sono di Suzhan Cobblers e si acquistano anche on line accertandosi prima che spediscano anche nel nostro paese e verificando la tabella di conversione delle misure. Disponibili, a chi piace, anche le borse, se poi ci ricamano sopra le mie iniziali ne ordino un cargo intero.
Per chi non può resistere
www.suzhou-cobblers.com

Queste costano 90 dollari.

Shopping su misura a Shangai


Siete a Shanghai e ci rimanete almeno 48 ore? Non perdete l’occasione di farvi fare una giacca su misura. Di lana o cachemire ad un prezzo impensabile per l’Europa a patto che abbiate voglia di trattare almeno un po’, vi sarà consegnata con finiture e dettagli perfetti in due giorni. Succede al Fabric Market nella Old City al 399 Lujabang Lu. Se ne avete una che vi piace già portatela con voi perché sarà ‘clonata’ in maniera impeccabile nella stoffa che preferirete. Gli asiatici, si sa, sono fantastici copiatori, ma non di rado riescono a far meglio addirittura degli originali.
Io? Non vedo l’ora di andarci, ma non è che sia una delle mie destinazioni più frequenti.

sabato 9 giugno 2007

Ancora un video

Si tratta di Justin Timberlake in un video intenso girato con la giovane attrice Scarlett Johansson che dimostra come l'accoppiata passione e morte funzioni sempre. Ottima sceneggiatura, magnifica recitazione. Lei a 23 anni è già una perfetta dark lady. Antipatica, ma perfetta. Nulla da dire.

Magnifica immagine di Macy Gray


Febbre del sabato sera al ritmo di....

Beh, devo dire che nonostante fosse un po' sporchina Carolina ha fatto la sua (s)porca figura!!!!!

Quanti sogni avete ancora? Tra i miei, il Rajastan


Rajasthan is a magical province, a land with attractive cities that are vital centres for intricate jewellery and crafts, with a picturesque countryside presents a startling variety of lakes, mountains and deserts. Famous for their chivalry and heroism, the native Rajput rulers have been great patrons of art and architecture, being responsible for a legacy of monumental buildings, many with the most intricately carved sandstone facades that blend picturesquely with the surrounding countryside. The region is also one of great religious importance, with Jain and Hindu temples, often clustered together inside massive defensive walls.


E' impossibile parlare del Rajasthan senza menzionare il suo straordinario artigianato. Nei mercati di ogni villaggio e città potrete acquistare stoffe ricamate o stampate a mano, oggettistica in legno, babbucce da sogno, gioielli in argento, miniature e tutto ciò che siamo abituati a vedere ormai sulle bancarelle, ma anche in raffinati negozi, delle nostre città. Normalmente i prezzi sono abbastanza abbordabili, ma poichè stiamo parlando dello stato indiano più visitato, considerate che sono probabilmente esorbitanti rispetto a quello che potreste pagare in altri stati meno turistici.
La capitale dello stato é
Jaipur, una città relativamente recente, fondata nel 1727, in un contesto collinoso piuttosto arido. Sono molti i palazzi celebri e un po' stravaganti di questa grande città, che merita una accurata visita; uno fra tutti lo Hawa Mahal ( il palazzo dei venti ), un edificio rosa alto cinque piani, con una infinita serie di finestre e balconcini traforati, pensato per permettere alle donne reali di osservare, non viste, le parate e il mondo al fresco. In realtà si tratta poco più di una facciata, il tutto ha lo spessore di pochi metri. Ma il vero gioiello della città é a circa 10 Km.: la fortezza di Amber, sede dell' antica capitale.

La T-post o indossa la notizia

La T-post (R) è una t-shirt ma anche un magazine. L'idea è di uno svedese che ha pensato di mettere in vendita delle magliette che davanti abbiano una vignetta firmata da un designer e all'interno la notizia che l'ha ispirata. Abbonandosi, si riceve una maglietta ogni 6 settimane. Attulmente il 'servizio' ha circa 2000 abbonati in 41 paesi. L'abbonamento costa 26 euro. Per info www.t-post.se

Compleanno del Dottore

Ecco tre casalinghe disperate (Bree, Susan e Gabrielle) e una infilata (Simona) sulla terrazza del Dottore a Gaeta. Si festeggiava il suo illustre genetliaco e come potete vedere eravamo tutte in adeguato spolvero per l'occasione. Personalmente la ragione sta nel fatto che non esco mai e quindi quando esco ne approfitto per mettermi in chicchere e piattini, insomma come si conviene.

Al Fungo, al Fungo!!!!!




Eravamo molto emozionate, come ad un esame, comunque ad un debutto...
Piaceremo? Ci piaceranno? Ero anche senza navigatore che stava a Maccarese col papà... e allora mi sono portata Gianni che a conversazione non aiuta. E' meraviglioso, ma se gli chiedi qualcosa di più che fare lo specchietto, lì attaccato, beh, mi va in crisi.
Tutti carini, Gava un tesoro e poi, strano ma me lo immaginavo proprio così, chissà perchè.
Carolina era ZOZZA, anzi LURIDa, lo so, ragazzi, non sempre riesco a starci dietro.
Prima hanno fatto i vaghi poi piano piano hanno preso confidenza, 'scusa puoi aprire dietro', 'scusa, che l'apriresti davanti?', insomma, mancava poco che mi facessero il tagliando e mi staccassero la pagella.
Risultato? Sono tornata a casa e, con la coda tra le gambe, ho cominciato a lavare il motore. Già che c'ero ho passato anche tutte le cromature. Insomma, mi hanno messa a righetta e mi insegneranno anche a prendermene cura personalmente. Per ora mi limito a lavarmela da sola ma chissà che non possa fare progressi. Certo il motore pulito come quella del 1966 non ce l'avrò mai - TEMO - ma la buona volontà è tanta.
E poi, ora che sono stata insignita di tutti i fregi e le divise, beh, è diverso no? E' come se fai il militare e ti mettono le stellette.
Grazie a tutti i nuovi amici che sono venuti oggi.
E poi che bello, oggi erano tutte rosse, non se ne abbia il buon Gava, anche la sua verdona sarà magnifica, ma tutte rosse come oggi, beh, mi sono quasi commossa.
E vi prego di notare l'eleganza perfetta del cappellino ufficiale del Club, mica bau bau, micio micio.

mercoledì 6 giugno 2007

Il video e la canzone di oggi

Taxi a NYC


Non so fischiare come Audrey che trovava un taxi in un minuto e ho avuto i miei problemi a trovarne uno sia sulla 5a che sulla Madison. Molti ma tutti pieni e mi stava venendo un crampo a furia di agitare la soave manina. Quando ad un certo punto, il miraggio. Ecco il modo più moderno, economico, ecologico e intelligente di circolare per la grande mela: il RISCIO'!!!!!

Gruppo vacanze

Gruppo vacanze viaggio di lavoro negli USA, sembra una barzelletta di quelle che cominciano con: 'C'è un inglese (c'era), un tedesco (più di uno), un italiano (io)' ma c'erano anche diversi americani, nessun francese e giapponese, insomma il giro del mondo in un pullman. Qui eravamo in un ospedale vicino New York, dalle parti di Long Island, molto carino, pulito, ordinato, rigorosamente privato e con le receptionist che hanno in media 75 anni (forse per questo non me le hanno fatte fotografare, sarebbe stato come profanare un cadavere).
Vabbè, qui sorridevano tutti perchè avevo fatto una battuta (la solita idiota).
Carini vero? Tutti qui pubblicati alla faccia della privacy.

SSsssssshhhhhhh


Sto ricamando!

Riaprirò i contatti col mondo solo dopo le 14.00.

Sarò mamma!!!!


Sono in dolce, dolcissima attesa di questo muso peloso.

Che come potete vedere è tutto occhi e ha una faccia da peste che non promette nulla di buono.

Ci sarà per lui una ciotola nuova, mentre la cuccia se la sceglierà da solo.

Sono alla ricerca di un nome adatto, pensavo Cachemere, visto che è bello imbottito di morbido pelo, ma accetto suggerimenti, vorrei un nome spiritoso.