giovedì 1 gennaio 2009

Natale è andato...











E' stato un Natale tranquillo, proprio quello che volevo. Pace, un po' di riposo, aghi e ricami, le zie e le sorelle. Le persone di sempre. Natale con i tuoi, si dice, e i 'nostri' sono quelli che ci siamo scelti lungo la strada, a cui abbiamo aperto la porta del cuore e di casa. Le persone con cui possiamo tacere perchè non abbiamo bisogno di intrattenerle. Con cui possiamo passare lunghe ore a scartare regali fatti a mano e in cui le nostre mamme ci fanno regali interscambiabili. L'elenco dei doni sarebbe lungo: un beauty case di Zucca Stregata dalla Gommosa, un accappatoio verde con applicazioni di violette nato dalle mani 'sante' della mia mamma (Nostra Madre da Roma), una stola con le mie iniziali di pelliccia cucite a mano dalla zia Manja, una borsa rossa, due runner su cui mangiare (finalmente, li desideravo tanto e non li avevo mai avuti). E poi una guida con le calle e le perlinee regali confezionati in ore e notti. Un tripudio di amore. Mancava lui, ma lo aspettavamo tutti. E' arrivato dopo. Mia sorella mi ha regalato un BOUTIS (vedi post precedenti) che sembra fatto per la mia stanza e da cui non mi separo più nemmeno per un attimo. In queste ore di stupore per la perdita improvvisa di un affetto importante, il boutis è il mio nido e il mio rifugio. Qui mi sono rintanata insieme a tele e fili colorati. Soffro e ricamo, cucio e piango, ma non mi arrendo e dalle mani escono piccoli gioielli, piccoli cuscini di agrifoglio e cuori ovunque. Qui, con una tazza di the di Natale mi domando perchè, al calduccio, col calore delle persone che mi amano davvero e con la mia mamma seduta sulla poltrona accanto a me, meno ciarliera del solito, perchè non c'è molto da dire a chi soffre per un amore perduto. E cuce, cuce e ricama e se continuiamo così dovrò trovare presto un altro fidanzato, perchè avrò il corredo e sarò pronta per sposarmi. Idea che avevo accantonato.

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