lunedì 9 luglio 2007


La Repubblica pubblica un ampio articolo sui cani avvelenati nella Cronaca di Roma. Visto che abbiamo vissuto questa cosa da vicino mi corre l'obbligo di proporvi questo articolo.

Bocconi avvelenati e minacce, Monte Mario "vietato" ai cani

Nella riserva non ci sono voci di bambini e neanche di adulti. Da mesi ormai parlano solo gli avvisi della polizia municipale, i cartelli che avvisano del pericolo di avvelenamento, i bigliettini di insulti e minacce ai padroni
di Stefania Parmeggiani

E´ diventato un parco fantasma: nella riserva di Monte Mario non ci sono voci di bambini e neanche di adulti. A parlare sono gli avvisi della polizia municipale, i cartelli dei padroni dei cani e anche quelli di chi considera gli animali solo un fastidio. Una guerra di parole, denunce e avvertimenti, che racconta cosa è accaduto domenica 17 giugno alle spalle del centro Don Orione. Una guerra che si ripete anche nel parco di Tor di Quinto e nell´area di Saxa Rubra.Le prime scritte non sono una novità. Da mesi, con un´assiduità che sfiora l´ossessione, qualcuno batte al computer poche parole: «Questo è il padrone del cane». Bigliettini tutti uguali, fatti in serie, anonimi, lasciati lungo la strada, ovunque un cane abbia fatto i suoi bisogni e il padrone non li abbia ripuliti. Un messaggio che fino a domenica 17 giugno non aveva preoccupato nessuno, anzi aveva raccolto consensi tra coloro che al parco ci vanno portando, insieme al guinzaglio, anche educazione e senso civico. Quegli stessi bigliettini oggi hanno un altro significato. Impossibile non metterli in collegamento con i bocconi avvelenati che venti giorni fa hanno ridotto in fin di vita due cuccioli e ucciso «tra convulsioni, vomito, irrigidimento ed emorragia dalla bocca» Birillo, Nanà e Amar, un pastore tedesco, una meticcia e un breton da caccia. «Stesso giorno, stesso luogo e stessa morte», come spiega un altro cartello, appeso ai cancelli e agli alberi del parco. I proprietari degli animali vogliono «dire basta al silenzio e ai gesti irresponsabili che mettono a repentaglio la nostra sicurezza, la nostra sfera affettiva, la nostra serenità». Sono stanchi anche perché «nel 2002 era accaduta la stessa cosa». E allora si era pensato al gesto isolato di un folle. Adesso, invece, ci sono quei bigliettini e anche minacce a viso aperto, come raccontano le denunce presentate dai proprietari dei cani. «Stiamo aspettando l´esito dell´esame tossicologico - spiega Monica Cirinnà, delegato del sindaco ai diritti degli animali - perché di certo il veleno utilizzato non era topicida». Il sospetto è che si tratti addirittura di stricnina.
Nell´attesa, sul parco di Monte Mario è calato il silenzio. Un anziano, con il suo meticcio, si tiene a distanza dal cancello, dietro il centro sportivo di Don Orione: «Li hanno ammazzati lungo quel sentiero, io non ci vado più». La stradina è deserta e a parlare, ancora una volta, sono i cartelli. Quello affisso dalla polizia municipale all´ingresso, «Pericolo avvelenamento», e quello scritto a mano dal proprietario di uno degli animali ammazzati, «esche avvelenate».In fondo al sentiero una signora guarda a vista tre cani di grossa taglia. «La proprietaria vuole che li porti al parco quattro volte al giorno - spiega -, ma vicino ai campi sportivi non vado più. Domenica mattina c´ero anche io, sono stata richiamata dalle urla di una signora. Adesso nessuno si avvicina più a quella zona». Lo stesso abbandono di Monte Mario si respira al parco di Tor Di Quinto. Ai cancelli d´ingresso e agli alberi c´è sempre lo stesso avviso: «Alcuni delinquenti hanno cosparso nel parco dei bocconi avvelenati. Segnalare le persone responsabili a qualunque questura di polizia o ai carabinieri». E´ caccia ai sospetti, ma per ora non ci sono segnalazioni, solo il vuoto di parchi improvvisamente vietati ai cani.
(28 giugno 2007)

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