mercoledì 24 settembre 2008

Il solito casino...

Piccolo riassunto delle puntate precedenti. Qualche settimana fa Lucetta Scaraffia scrive sull'Osservatore Romano un articolo sui 40 anni delle linee guida per la determinazione della morte cerebrale di Harvard. Alla Chiesa non pare vero di 'buttarla in caciara' e rimettere in discussione anche qualcosa di ormai acquisito, ossia che la morte cerebrale non sia sufficiente a determinare che l'individuo sia 'davvero' morto. Quindi confusione totale tra i parenti dei pazienti deceduti che devono scegliere se donare gli organi. Il quesito angosciante è: 'e se sto donando gli organi da un corpo ancora vivo?'.
E la confusione si sa, ad un certo tipo di politica fa molto bene perchè quando c'è incertezza non ci possono essere decisioni e il limbo è la maniera migliore per rimandare.
Detto questo la bollasi sgonfia, perde di forza sui media (a parte le due pagine sul Corriere di un paio di giorni fa).
Poi ci si mette qualche giornalista, qualche collega che di medicina sa poco se non niente e mi partorisce questo bel titolo:

TRAPIANTO DI RENE DA DONATORE MORTO

ora, il trapianto di rene si può effettuare sia da donatore vivo (ne abbiamo due, di uno ci possiamo privare, per un figlio o un genitore) oppure da cadavere. Perchè l'organo non 'muoia' si accerta la morte cerebrale del paziente con una procedura stabilita da una LEGGE ma si continua a pompare aria nei polmoni in modo che il cuore batta, il sangue circoli e le cellule dell'organo non vadano incontro ad una veloce necrosi. Cellule morte significa infatti organo inutilizzabile. E sin qui credo di essermi spiegata.
Ora, se noi titoliamo parlando di donatore MORTO, possiamo ipotizzare che tutto ciò che è stato fatto prima sia stato prelevare organi da donatori VIVI. E così non è. Il titolo giusto sarebbe stato quindi TRAPIANTO DI RENE A CUORE FERMO. E da qui in poi possiamo cominciare a plaudire alla scienza medica che cerca di andare incontro alle esigenze etiche, determinate solo da una informazione arruffona e non approfondita.
E qui lascerei la parola all'esimio professor Luca Marini che ne sa più e meglio di me.


2008-09-23 21:16
Trapianto di rene da donatore morto
Al Policlinico di Pavia, speranza per i pazienti in lista
(ANSA)- MILANO, 23 SET- Nuova procedura di prelievo di organi al Policlinico San Matteo di Pavia, dove e' stato preso un rene da un donatore a cuore fermo. Ne danno notizia gli stessi medici del Policlinico, che ricordano come l'intervento eseguito l'11 settembre scorso presso il Centro trapianti di rene dell'ospedale sia il primo del genere in Italia. Il rene prelevato e' stato trapiantato a un uomo di 57 anni in dialisi da tre anni.La nuova procedura potrebbe essere la nuova speranza per i pazienti in lista.

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