domenica 5 agosto 2007

Eccelibro: Freud da tasca

Hans Martin Lohmann
Freud da tasca
Ponte alle Grazie
2007

Il linguaggio di Freud è diventato ormai diffuso comunemente. A tutti capita di usare parole come inconscio o rimozione, razionalizzazione o super-io. Alcuni affermano di aver perso il ‘principio di realtà’, altri sostengono di aver ‘proiettato’ qualcosa. Questo significa che il pensiero del padre della psicoanalisi è più vivo che mai. Forse non sempre a proposito ma le sue tesi sono citate in tv, nel cinema e nelle conversazioni. Le teorie freudiane hanno quindi modificato profondamente una certa idea del mondo e del funzionamento profondo delle persone. Anche se nel 1885 Freud scrisse alla fidanzata Martha Bernays di aver distrutto gli appunti degli ultimi quattordici anni, gli estratti scientifici e i manoscritti delle sue opere. Le dice non senza una punta di soddisfazione: ‘che i biografi si tormentino’ proprio per non rendere loro la vita troppo facile. Ciononostante molte biografie sono state scritte, e i biografi non si sono scoraggiati. Vita, opere e teorie sono qui riassunte per chi voglia fare un ‘ripasso’ del pensiero freudiano senza doversi necessariamente leggere i numerosi volumi delle sue opere. Se queste sono ormai note, è meno conosciuto il corollario delle sue vicende familiari, un microcosmo ebraico piuttosto intricato. Il padre Jacob, infatti, aveva da un precedente matrimonio due figli già adulti della stessa età della seconda moglie da cui nacque Sygmund, il quale ebbe forse l’impressione di una certa attrazione della madre per i figliastri più che per il padre che poteva essere suo nonno. Tanto che egli stesso parla di una fantasia che la sorella Anna fosse nata da una relazione della madre con uno dei figliastri. E infatti ad un certo punto il padre spedì i figli più grandi in Inghilterra proprio perché probabilmente li considerava rivali sessuali. Il ruolo della madre, inoltre è di difficile catalogazione sia nella vita che nelle opere del padre della psicoanalisi e così venne forse sostituita da una bambinaia che ebbe una funzione salvifica come sostituto materno, un surrogato materno che deve aver avuto un feroce impatto emotivo su di lui. Ed è solo l’inizio. Il tutto snocciolato in 138 pagine che scorrono via come il vento e si leggono con grande piacere. Ricco di curiosità e aneddoti poco noti è un gradevole “bignami” biografico che vi consiglio.
(j.r.m.)

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