domenica 5 agosto 2007

Eccelibro: Il futuro del maschio

Marian Salzman, Ira Matathia, Ann O’Reilly
Il futuro del maschio
Corbaccio
2007

Nel 2003 una agenzia di pubblicità usa per la prima volta la definizione di ‘metrosexual’ coniata dalle tre sociologhe autrici di questo libro. La parola diventa famosa e fa il giro del mondo: definisce l’uomo moderno e ne descrive le sfaccettature. Questo libro descrive e spiega cosa significhi essere uomo oggi e indica come potrebbe evolversi negli anni a venire. Le autrici non solo definiscono trend ma lavorano a quella che è l’ossatura del marketing globale individuando target. Negli ultimi anni hanno assistito all’ascesa della vanità maschile e ad una serie di comportamenti inediti che qui descrivono. L’epoca in cui viviamo è più propizia per le donne: la tecnologia ha reso poco importante la forza muscolare, mentre la versatilità nei rapporti interpersonali è più femminile e sempre più fondamentale. Insomma, i cambiamenti della donna hanno influito in maniera spietata sugli uomini che hanno dovuto prenderne atto senza essere sicuri di come reagire. Pensiamo anche alla procreazione: nella maggior parte dei luoghi del mondo una donna può avere figli senza la partecipazione dell’uomo, bastano un laboratorio e una banca del seme. Inoltre, in tutto il mondo le donne stanno crescendo in peso, altezza e forza fisica e la loro maturazione sessuale è anticipata rispetto alle generazioni precedenti. Si tratta di mutamenti molto più veloci della capacità dell’universo maschile di adeguarvisi e quindi non a caso il maschio è sempre più in crisi. Pensiamo inoltre ad una coppia che si divide: la donna più spesso avrà una rete di amicizie pronta a sostenerla, avrà i figli da crescere e il proprio lavoro, gli uomini rimang0ono da soli e hanno più interesse a sposarsi per una esigenza emotiva, di appoggio e di ricchezza.
Volendo poi andare più a fondo le autrici rispondono al quesito: ‘ma com’è un vero uomo? A partire dall’evidenza che nelle prime fasi della gravidanza tutti i feti sono femmine e solo dopo si differenziano, il cromosoma Y è arrivato ad essere interpretato come una pura disfunzione genetica, mentre alcuni biologi sostengono che nel giro di qualche millennio i maschi si saranno estinti completamente. Ipotesi agghiacciante ancorché remota, ma che tiene banco sulle riviste.

Uno dei capitoli più interessanti è quello che esamina come i media ritraggono gli uomini di oggi e il loro ruolo. Che ci piaccia o no i media contribuiscono a modellare la nostra idea di ciò che è normale, possibile o desiderabile. Esercitando una grossa influenza su come pensiamo e su ciò che pensiamo. Al cinema trionfano uomini sensibili e femminili come Jude Law, Ben Affleck, Hugh Grant, versioni leggere della mascolinità. Il cinema dice agli uomini come le donne si aspettano che siano. In tv invece l’uomo è ‘disegnato’ come un imbranato, assente, ridicolo, pensiamo a Jim Belushi ne La vita secondo Jim. Buono, ma tontolone. L’era dei superuomini alla Rambo, Jean Claude Van Damme e Dolph Lundgren è definitivamente tramontata e così il suo corrispettivo femminile come Lara Croft e la Sigurney Weaver di Alien.
Il metrosexual è sulla via del tramonto. Volete sapere chi è il prossimo modello maschile che impererà i prossimi anni? Leggete qui.
(j.r.m.)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Senza aver tante lauree, io da tempo vado sostenendo che la coppia etero non ha futuro. Sempre più la donna farà da sola, in aperto antagonismo con l'uomo; da qui sarà sempre più diffusa l'omosessualità femminile.
Finché la donna si accorgerà che - nonostante tutto - l'uomo è più sincero.
Che tristezza!

Anonimo ha detto...

Mi trovo ben d'accordo con Maurice. Inoltre vorrei sapere, gentilmente, in quali testi scientifici si parla di disfunzione genetica riguardo al cromosoma Y. Che io sappia nello sviluppo successivo alla gamia, dopo lo stadio di morula l'embrione attraverserà varie fasi a mo' di percorso evolutivo, ma non mi risulta che nell'ultima tappa ci sia una regressione di nessun tipo. Prima di andare aggiungo che leggendo questa pagina web nutro ancor più tristezza e compassione nel pensare alla donna, che fin da bimba si sente vittima di un fantasma invisibile fino a cercare in se stessa ciò che non può trovare in nessun luogo o persona. L'orgoglio intrinseco. Mi dispiace davvero per la Donna.