mercoledì 18 aprile 2007


La dieta è qualcosa che quasi tutti hanno provato almeno una volta nella vita. Con alterne fortune e risultati disparati. Il più frequente? Quello di ottenere un successo temporaneo salvo poi riacquistare i chili in eccesso, talora con gli interessi.
Questo è probabilmente uno dei pochi libri, se non l’unico, che non parla di calorie, quantità, dispendio fisico e sostiene che tutte le diete sono efficaci ma nessuna funziona effettivamente, perché il problema essenziale di ogni dieta è il mantenimento dei suoi risultati nel tempo. Basti pensare che l’aderenza dei pazienti alle indicazioni dietetiche è estremamente bassa e si aggira intorno al 10%.

Nardone, esperto e co-fondatore della terapia strategica, affronta il problema alla rovescia e cerca di analizzare perché le varie soluzioni siano fallimentari. Le diete – sostiene – falliscono perché si basano tutte sull’idea del controllo, del sacrificio e interferiscono con la sensazione su cui si basa il nostro rapporto con il cibo: il piacere.
Quindi, sembrerà un controsenso, ma la sensazione del piacere deve essere il fondamento di un programma alimentare. Questo è il principio della “dieta paradossale”.
La convinzione che se mi lascio andare al piacere sono destinato ad ingrassare è un pregiudizio razionalista.

Il libro promette di acquisire la tecnica per uscire dal meccanismo “più divieto, più desiderio” salvaguardando una alimentazione adeguata. Per ottenere un obiettivo così ambizioso è necessario gestire la contorta e ambivalente relazione tra la nostra mente e i nostri istinti. Da provare.
(Jo Mason)

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