lunedì 19 febbraio 2007



Il libro sta avendo successo, non c’è dubbio. Dopo una miriade di libri di psicologia e affini che puntavano sul dialogo e l’intimità per migliorare l’intesa di coppia ecco Esther Perel, terapeuta americana assertiva e determinata, che afferma esattamente il contrario: la stabilità amorosa è la tomba del sesso e per fare del buon sesso è necessario allontanarsi, mettere distanza e mistero. La relazione monogama – dice – porta inevitabilmente al calo del desiderio. Più si è sicuri dell’altro, meno lo si desidera. Ma la terapeuta si mette a disposizione di quelli che pur monogami non vogliono rassegnarsi al torpore sessuale.

Il suo approccio è sicuramente nuovo e a tratti politicamente scorretto, ma lei, dall’alto dei suoi vent’anni di matrimonio con lo stesso uomo, giura che funziona.
Tutti condividiamo un bisogno fondamentale di sicurezza che ci spinge verso relazioni stabili, ma abbiamo, allo stesso tempo, bisogno di avventura ed eccitazione. La soluzione? Non facile, ma possibile: introdurre il rischio nella sicurezza, il mistero nella familiarità, la novità nell’abitudine. Perché per molti l’intimità inibisce l’espressione erotica e la sua teoria è che molte persone tendano a confondere l’amore con la fusione. L’erotismo invece, richiede separatezza e prospera nello spazio e nella distanza tra sé e l’altro. Le pressioni culturali come la fedeltà addomesticano il sesso e lo rendono equo, leale e sicuro, ma anche molto molto noioso. E butta nel secchio vent’anni di terapia in cui l’assunto è migliorare il rapporto per stare meglio in camera da letto. Parlare? Per carità. Mediare? Nemmeno per sogno. Conciliare? Mai. Sono in realtà le dinamiche
che causano conflitto nel rapporto, quelle che riguardano potere, controllo, vulnerabilità, sono quelle che, erotizzate e fatte passare senza il filtro della parola ma tramite la fisicità, possono rappresentare una nuova chiave per riaccendere la fiamma del desiderio.

Come afferma dalle pagine del suo libro: “vedo persone che sono così amiche da non poter sopportare di essere amanti. Vedo amanti così legati al concetto di sesso spontaneo da non farlo mai. Vedo coppie che considerano la seduzione come una fatica”. Ma vede anche persone che sanno di essere amate ma vorrebbero anche essere desiderate.
Perel non è avara di esempi, tutti tratti dalla sua personale esperienza, una miriade di casi clinici che potranno rappresentare spunti ed esempi. Ad ognuno la soluzione più consona e a furia di tentare, beh, può diventare anche molto divertente.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Non sono completamente d'accordo. E' vero che la stabilita amorosa può diventare la tomba del sesso, ma quì entra in gioco l'affinità di coppia. L'amore va coltivato ed alimentato giorno per giorno, non bisogna dare mai niente per scontato. Ci sono tante cose che si possono fare per alimentare l'intesa, non bisogna lasciarsi prendere dalla quotidianità, dai problemi di lavoro, dai figli ecc., alcune volte bastano delle piccole cose. Almeno io la penso così.