giovedì 8 febbraio 2007

La verità...ti fa male lo so. Pensieri sull'etica.


Sono da molto tempo interessata ai problemi dell’etica e della bioetica. Quindi tornerò spesso sull’argomento e vi porrò delle domande. Non perché ci sia una risposta giusta, ma perché sono le stesse che mi pongo io stessa
Partiamo dalla prima: bisogna sempre dire la verità?
La verità è buona in assoluto?
E se no, perché?
E in quali casi NON bisogna dirla?
Socrate diceva che la verità talvolta genera indiscutibilmente il male.
E voi, quale verità terreste nascosta? E perché?
Facciamo qualche esempio:
1 – direste alla vostra migliore amica che il marito la tradisce? Si? No? Perché?
2 – Il medico che non dice tutta verità sul cancro di un paziente già depresso è un medico buono o cattivo?
3 – Le bugie “pietose” sono perdonabili? Ma voi perdonereste qualcuno che vi ha mentito?
4 – Il concetto di verità è assoluto (ossia esiste una sola verità) oppure relativo?

Per il momento credo di avervi "sfruculiati" (=sollecitati) abbastanza, quindi vi darò il tempo di riflettere prima di proseguire.
Buona elucubrazione.

1 commento:

01 ha detto...

Non mi piace attaccare bottone. Non faccio spam. Trovo alcune elucubrazioni necessarie per non farsi del male da soli. Credo anch'io che Socrate fu un sommo educatore e sin (peccato) da bambino feci mie il so-di-non-sapere e il conosci-te-stesso. Posso solo dire che sulla verità si conclude (o si apre) il paradosso della logica moderna con il mentitore che dice la verità quando dice di mentire, sulla base del quale possiamo anche sottoscrivere qualsiasi cosa un altro voglia. Infatti è di nuovo tempo di martiri (testimoni). Si offre cicuta agli antidogmatici. Perfino sfruculiare è diventato pericolosissimo. Io speriamo che me la cavo.