martedì 20 febbraio 2007

Quello che le donne non dicono.


Era tempo che mi mancava una amica, una di cui fidarmi e che si fidasse di me. Di quelle che ci sono, per parlare, confrontarsi, capire. Quei discorsi che gli uomini non fanno e quello che le donne non dicono ai loro uomini, di solito almeno.
Con la mia amica ci siamo scelte, riconosciute. Ci diamo forza a vicenda, ci sproniamo. Se so che lei sta studiando anche a me viene voglia di aprire i libri. Se so che sta lottando, trovo anche io la forza per imitarla.
Ogni donna ha una madre con cui fare i conti, ogni donna ha spesso un padre da perdonare. Molte donne hanno scelto mariti uguali ai loro padri perduti troppo presto. Le donne sopravvivono ad un padre scomparso troppo presto e imparano a perdonarlo per non averle sapute capire. Gli uomini che perdono un padre troppo presto ne rimangono segnati per sempre, bloccati in un processo, tramatizzati.
Dicono che Dio non ci mandi mai prove che non possiamo superare.
Io dico che quello che non ci annienta, ci rafforza.
Ognuno crede in quello che gli fa comodo.
Ci sono donne stanche di aspettare che decidono di urlare il loro dolore. Ci sono altre che fanno minacce più grandi di loro non perché vogliano andare via ma perché è il loro modo di chiedere aiuto, come se non ne avessero diritto.
Quando sei forte, quando hai tutto sulle spalle allora pensano che non puoi anche sentirti stanca o fragile o sopraffatta. Quando sei sempre forte e resistente credono che tu perda il diritto di lamentarti e di dire basta.
Alcune mie amiche hanno dovuto fare uno sciopero, letteralmente, in casa, per far capire ai mariti il peso di lavoro, casa e figli. Altre ancora stanno educando mariti abituati male da madri che li hanno trattati come padroni.
Essere donna è la cosa più bella del mondo, mi dicono, ma è faticoso. Io non posso dare un parere perché non sono stata uomo e se lo sono stata non me lo ricordo ma credo che la capacità di dare la vita sia qualcosa che ci rende uniche.
Non è un manifesto per le donne, è forse un grido di gioia per quei giorni in cui le tue amiche sono tue sorelle. Perché le sorelle alla fine le scegli e quelle che lo sono davvero e hanno il tuo sangue magari non ti salutano nemmeno. Essere sorelle è qualcosa di molto intimo, un sentimento che forse puoi scegliere di donare. Un legame di sangue può non significare nulla per alcuni.
Le amiche sono quelle che si danno forza, che condividono segreti e li custodiscono l’una per l’altra, come gioielli preziosi. E’ un privilegio, ha ragione lei, ed è oggi ancor più raro.
Grazie.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sono sicuro che anche la sua amic è felice di avere come amica una donna intelligente, forte, ironica onesta e sincera come Lei...